Le Terme riaprono, ma dove sono le istituzioni?
SE LO CHIEDONO PAOLUCCI E MAZZOCCA A PROPOSITO DI CARAMANICO –
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Riceviamo: “L’annuncio della Società concessionaria, senza gli interventi della Regione prefigurati nel Tavolo di Crisi del Ministero, non basta ad assicurare il futuro del termalismo e dell’indotto.
L’annuncio della Società concessionaria è avvenuto senza che alcuno degli interventi della Regione prefigurati nel Tavolo di Crisi del Ministero, che non si riunisce dal 3 aprile scorso, sia stato messo in cantiere. Allo stato se non ci saranno interventi efficaci, condivisi e concreti, non solo la stagione potrebbe rivelarsi di breve durata ma potremmo ritrovarci di nuovo di fronte al rischio della non riapertura tra qualche mese.
Conclusa la campagna elettorale dei selfies e degli annunci il nuovo governo regionale è quello nazionale sembra facciano “spallucce”, o siano inspiegabilmente distratte, o attendano il “passaggio del cadavere sulla riva del fiume”. Possibile che questa sia l’attenzione della Regione nei confronti del sistema termale di Caramanico e del suo comprensorio?
Che fine ha fatto la delibera del settore Sanità per utilizzare un nuovo modello di cure più volte annunciato?
Dov’è la delibera per mettere a bando le ulteriori 900mila euro stanziate dal precedente governo regionale?
Dove sono gli atti conseguenti a quanto disposto dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 626 del 27 ottobre 2017, con la quale si assicurava l’ulteriore finanziamento di 1.000.000 di euro per le piscine termali (di importo complessivo pari a 1.600.000 euro)?
E soprattutto, dov’è la Delibera di Giunta Regionale con la quale avevamo chiesto di confermare gli obiettivi ed espressamente orientare il dispositivo nel senso della risoluzione della crisi delle terme di Caramanico, secondo le finalità che avevamo chiesto a nome della Comunità Caramanichese e degli operatori dell’intera vallata? Da nessuna parte è scritto che quei fondi DEVONO essere destinati a “nuove strutture termali”, come Campitelli aveva annunciato, ma possono invece, essere indirizzati per “Promuovere il termalismo”, ai sensi dell’art. 64 della L.R. 15/2002, incentivando la valorizzazione dei centri termali abruzzesi attivi e con concessioni in atto, in particolar modo e con priorità per quei centri di maggiore importanza e strategicità in termini di prestazioni erogate, numero di occupati, e caratteristiche quali-quantitative dell’indotto, per supportare, secondo il disposto di legge (commi 2 e 3), lo sviluppo di progetti di cure e terapie per categorie particolari, ovvero studi e ricerche nel campo dell’idrologia medica applicata, anche in collaborazione con le Università abruzzesi, per attuare iniziative di innovazione gestionale del comparto termale al fine del migliore utilizzo delle strutture termali e di prestazione di servizi più completi (art. 66), in modo da favorire la combinazione sinergica delle funzioni degli stabilimenti termali ad altri impianti o strutture pubbliche o private che siano in grado di determinare concretamente iniziative finalizzate all’ampliamento della stagionalità delle terme, promuovere, organizzare e finanziare educational tour e iniziative promozionali e di marketing per il rilancio delle Terme abruzzesi soprattutto in relazione ai benefici delle acque ed ai particolari contesti di pregio naturalistico dei luoghi termali, attivare un sistema di accoglienza che consenta lo svolgimento di specifici protocolli riabilitativi connessi al soggiorno termale.
Il timore è che il Governo Regionale, nella foga di una campagna elettorale e permanente, preferisca l’attivismo della polemica politica con l’opposizione, attivismo inversamente proporzionale alla lentezza con la quale, attualmente, neanche una sola delle possibili azioni è stata avviata dalla destra di governo. In tutto questo strumentalizzando una comunità in ginocchio e che rischi ancora di più nell’immediato futuro.
Silvio Paolucci – Capogruppo PD al Consiglio Regionale
Mario Mazzocca – Capogruppo Consiliare di ‘UNITI PER CARAMANICO’
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