Calura africana, abbiamo vicini scomodi
Tante volte le cose spiacevoli hanno un nome e un cognome. per esempio il caldo di questi giorni, che porta L’Aquila sui suoi 721 metri a sopportare persino 35 gradi, e lo stesso fa nella Marsica, stessa altitudine. Bene, di questo caldo dobbiamo ringraziare la vicina Africa, che quest’anno ha deciso di colpirci non solo con i problemi dell’immigrazione, ma anche con potenti afflussi di aria molto calda che provengono dal nord occidente del continente (Algeria) e probabilmente in seguito anche dal nord oriente, ovvero Libia ed Egitto.
Il caldo elevato più al centro dell’Abruzzo che sulle coste dipende proprio dall’origine delle correnti africane, l’Algeria, che colpiscono direttamente il Tirreno e si spingono verso l’Appennino.
Abbiamo un po’ frugato tra i dati meteo degli ultimi 20 anni. Scoprendo che il caldo anche molto elevato a L’Aquila e nella Marsica è frequente, ma con livelli di umidità meno elevati. Più d’una volta, specie nel 2003, L’Aquila ha raggiunto e superato i 35 gradi, una volta persino durante la notte per un raro fenomeno di inversione termica.
Sulmona ha sempre avuto calore abbondante, fino a 40 gradi e oltre.
La situazione in Valle Peligna è legata a caratteristiche locali.
Allora è incolpevole i, surriscaldamento globale? Purtroppo no. La differenza rispetto agli anni scorsi sta nelle frequenza dei fenomeni, aumentata di molto, e nella velocità dei mutamenti, con un numero di grandinate davvero insolito. Sempre chicchi enormi e anche pericolosi. Quindi l’alterazione esiste, anche se si percepisce di più su grandi scale, rispetto ai fenomeni locali. 46 gradi in Francia, sono un eccesso riscontrato solo molti anni orsono, ma ben due volte (l’anno scorso e quest’anno).
Il caldo, inoltre, sta durando troppo tempo rispetto alle estati scorse. Aumentato di valore e anche di durata. E siamo appena agli inizi di luglio, il mese che porta al solleone tra il 15 e il 15 successivo. Come andranno le cose non lo sa nessuno o forse non ci viene rivelato. Meglio non dire nulla che dire sciocchezze. O non saper cosa dire: chi prevede infatti le spaventose grandinate che arrivano una dopo l’altra?
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