Biondi su L’Aquila e l’Università


L’Aquila – Scrive il sindaco Biondi; “Tra le sfide del futuro, L’Aquila ha scelto quella dell’Università. Non c’è bisogno di scavare molto per averne contezza. L’inchiesta di oggi di Repubblica conferma che il lavoro compiuto dagli alti istituti di formazione in questi anni, la loro capacità di adeguarsi al regime dei tempi sempre più incalzanti ed esosi di mutamento, sono premiati. Non è solo il numero delle immatricolazioni, che pure evidenzia l’apprezzamento nei confronti del nostro ateneo, a farci crescere. Anche quello degli iscritti – che solo all’inaugurazione dell’anno accademico 2018/2019, la rettrice uscente Paola Inverardi aveva quantificato in 19.400 – a dar ragione alla buona strada presa. Accanto a un’offerta formativa che ha avuto il coraggio di sperimentarsi con l’attivazione di nuovi corsi di laurea propedeutici a un ingresso agevole nel mondo del lavoro, sottolineo il merito di aver saputo fare squadra. Perché l’Università non è un ente a sé stante, non è un palazzo blindato, ma un luogo dove crescere per diventare autonomi e diventare padroni degli strumenti della propria professione, del proprio sogno di realizzazione. Ecco perché un corso in Data science applicata, o Logopedia o Scienze dell’atmosfera. Ecco perché l’università è capofila di progetti di innovazione e ricerca che fanno scuola a livello internazionale. Ecco perché con il Comune è stato avviato e sta per concludersi il percorso di costituzione del collegio di merito, un campus universitario diffuso dedicato proprio ai fuori sede. Ed ecco ancora perché Università e Comune, all’esito della ricostruzione, sono partner nel progetto di sperimentazione 5g del MISE e nel caso d’uso che riguarda il monitoraggio degli edifici. Ecco perché scienziate di fama internazionale scelgono L’Aquila per vivere e trasferire conoscenza Studiare all’Aquila, non è “fare l’università”, è vivere in un laboratorio in continuo divenire, dove le opportunità di relazione, approfondimento, scambio e crescita si moltiplicano in maniera esponenziale. Perché se c’è un esperimento in corso, qui è più veloce, qui lo puoi vedere realizzato e puoi coglierne gli effetti sul campo. Ringrazio l’Università dell’Aquila, la sua rettrice uscente, il consiglio accademico, i docenti, gli studenti e i ricercatori. L’inchiesta premia loro e premia il sistema virtuoso di collaborazione istituzionale e fattivo. Dove non esistono compartimenti stagni e dove ciascuno è consapevole che alla crescita dell’Università corrisponde la crescita di un prestigio che appartiene alla comunità e al potenziale, anche economico, che è in grado di esprimere. Tutto questo per dire – parafrasando il titolo di Repubblica – che all’Aquila, avanti, c’è posto.


01 Luglio 2019

Categoria : Attualità
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