Consiglio provinciale
L’Aquila – Nella seduta odierna del Consiglio Provinciale è stato nominato il nuovo consigliere, Domenico Ciccone, in surroga del vice presidente Alberto Lamorgese, come noto, decaduto a seguito del commissariamento del Comune di Avezzano. Il Presidente, Angelo Caruso, ha ringraziato il vice presidente, Alberto Lamorgese, per il lavoro svolto nel corso di questa legislatura attraverso il prezioso contributo apportato alla programmazione e pianificazione del governo. Tutti i consiglieri hanno, parimenti, ringraziato l’ex consigliere certi che potrà comunque offrire suggerimenti e idee all’intero consiglio. Il neo eletto, Domenico Ciccone, ha salutato e ringraziato il consiglio per la nomina e ha dichiarato di accordare la massima disponibilità e determinazione, seppure nel poco tempo disponibile in ragione del prossimo rinnovo del consiglio provinciale, che il nuovo incarico richiede. In merito al riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio il consiglio approva con l’astensione del consigliere Fabio Camilli.
Il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, ha presentato al consiglio una mozione a sostegno delle richieste avanzate dal Presidente della giunta della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in merito al cosiddetto decreto “sblocca cantieri”, specificatamente alle problematiche relative alla ricostruzione, non accolte dal governo e per questo penalizzanti per l’economia e il territorio della Provincia, richieste che eviterebbero ulteriori disagi a un territorio già duramente provato dal sisma e la crisi economica.
Il Presidente Angelo Caruso, riferisce di aver incontrato l’assessore Regionale con delega al bilancio e personale ed enti partecipati, Guido Liris, per valutare positivamente la possibilità di trasferire alla Regione Abruzzo le quote societarie e il personale della società Euroservizi, società oggi in house della provincia.
Il Consiglio Provinciale esprime cordoglio alla famiglia del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, deceduto a seguito del crollo della palazzina comunale, da lui abbandonata soltanto dopo aver verificato che nessun cittadino fosse ancora in pericolo.
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