La politica sta uccidendo Caramanico


E’ assolutamente nella norma il vergognoso ping pong della politica sulle Terme di Caramanico. Purtroppo, anche identico al passato, nel senso delle accuse e delle controaccuse tra forze politiche. Pare di vivere negli anni Settanta, quando però le cose alla fine si facevano e spesso anche bene. Oggi si litiga pietosamente, ma non si produce alcun risultato. La politica sta infatti uccidendo Caramanico e non solo le sue storiche terme, bensì un intero comprensorio turistico di prima qualità. E siccome in Abruzzo il turismo davvero non è di prima, ma neppure di seconda qualità, la storia è gravissima. Tanto più che, dicono, i soldi ci sarebbero. Fermi da tempo in chi sa quale cassetto o oscuro meandro regionale a L’Aquila o a Pescara.
Molti riposero, e ripongono ancora, fiducia nel governatore Marsilio, sembrato un uomo nuovo, un politico differente dalle non esaltanti figure del passato. Intervenga senza por tempo in mezzo e impedisca che migliaia di prenotazioni continuino ad andare in fumo. Altrimenti restiamo sul fondo di un barile prossimo a sfondarsi e svuotarsi.

PENSIERINO – Acqua “solfa” si chiamava in dialetto quella delle terme di Caramanico. Solfa vuol dire solfurea, e potrebbe essere pessimo presagio. Solfureo e tossico ricorda il demoniaco, che pare abitare ancora qualche palazzo del potere.



18 Giugno 2019

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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