Il Gasdotto Snam verrà realizzato: Comune dell’Aquila, le perplessità del capogruppo L. De Santis

L’Aquila – (F.C.). Lelio De Santis, capogruppo di Italia dei Valori al Consiglio comunale dell’Aquila, in una nota riguardante la questione del gasdotto Snam, ha così valutato la posizione del Tar in merito al ricorso fatto: “Tutte le contestazioni inerenti gli aspetti tecnici, ambientali e sismici, presentate dalla regione Abruzzo, sono state rigettate dal Tar del Lazio che, così, ha dato il via libera alla realizzazione della mastodontica opera e della centrale di compressione gas di Sulmona. Il gasdotto Snam – evidenzia De Santis – si snoda lungo un percorso di circa 700 km da Massafra(Taranto) a Minerbio(Bologna), attraversando tutto l’Abruzzo ed il territorio aquilano, zona altamente sismica, con il rischio sempre incombente, ma evidentemente non adeguatamente valutato. Ricordo la mobilitazione dei Comitati civici, delle Asbuc aquilane, delle Associazioni ambientali, dei Comuni e del Comune dell’Aquila che si è pronunciato, in varie circostanze e con atti deliberativi e mozioni, contro la realizzazione di un’opera fortemente impattante in un territorio con elevato rischio sismico ed in buona parte gravato da uso civico. E’ un’opera che non arreca, tra l’altro, alcun beneficio economico alle comunità locali, che subiscono un danno ambientale e che saranno costrette a convivere anche con un alto rischio da esplosione, come purtroppo si è verificato anche di recente, nonostante le rassicurazioni della Snam. Evidentemente, – ha poi terminato il capogruppo – anche in questa circostanza l’interesse economico dell’Operatore è prevalso rispetto a quello ambientale e rispetto alla volontà popolare ed alle decisioni di tutte le Istituzioni locali e regionali.
Il Governo Giallo-verde, nonostante gli impegni elettorali, è stato silente di fronte alla determinazione del Colosso SNAM! Mi appello alla Regione perché faccia ricorso al Consiglio di Stato, prima che la sentenza diventi esecutiva, e perché la Giunta regionale dimostri coerenza rispetto alle promesse elettorali in termini di tutela dell’ambiente, del patrimonio naturalistico e delle zone interne, che continuano ad essere aggredite e calpestate in nome degli interessi economici.”