Transumanza, i segni del tempo
Città S.Angelo – È stata inaugurata ieri pomeriggio al Città Sant’Angelo Village la mostra storico-documentaria “Transumanza. I segni del tempo”, proposta dalla Soprintendenza archivistica per l’Abruzzo e realizzata grazie alla partecipazione dell’Arssa, dell’Agrimercato d’Abruzzo e del company store.
Il percorso espositivo proposto è una riedizione della mostra “Tratturi” realizzata nel 1989 dalla Soprintendenza e ampliata nel 2000. Arricchita dalla presenza di prodotti e manufatti rappresentativi dell’economia agro-pastorale, la mostra promuove una lettura nuova e diversa della civiltà della transumanza, questo periodico migrare di uomini e di armenti tra i pascoli della Puglia e dell’Abruzzo attraverso i tratturi, le interminabili vie d’erba che per secoli hanno visto il lento snodarsi delle greggi nei trasferimenti stagionali dalla pianura alla montagna e viceversa.
Le principali novità rispetto alla mostra originaria sono la riproduzione di un arazzo cucito da Sandro Visca, “In itinere”; una riproduzione di una serigrafia di Remo Brindisi, “Pastorale”; la mostra didattica “La transumanza e la vita del pastore” realizzata dagli alunni della V A (a.s. 2005-2006) della scuola primaria “Gabriele d’Annunzio” di Francavilla, realizzata nell’ambito di un progetto curato dall’insegnante Luisa Miccoli; la partecipazione dei Parchi dì Abruzzo; e il coinvolgimento di Nino Di Fazio per la realizzazione del manifesto. Nei fine settimana, inoltre, nello spazio espositivo saranno proposti prodotti agroalimentari legati al mondo della pastorizia.
Dalla ricerca archivistica e dall’analisi dei documenti nasce una rassegna fotografica e documentaria che rivista la tradizionale concezione della via di passaggio degli armenti e lo reinserisce nel territorio cui è strettamente correlato. Percorrendo un ampio itinerario, la mostra presenta infatti alcuni scorci delle principali direttrici della transumanza (L’Aquila-Foggia, Celano-Foggia, Pescasseroli-Candela) nel loro tracciato abruzzese, soffermandosi in particolare sul tratto Centurelle-Motesecco nel territorio di Caporciano. Numerose immagini fotografiche mettono a confronto la situazione attuale con quella passata, testimoniata da un’abbondante cartografia storica. In particolare, nella mostra sono esposte le piante degli Atlanti delle Reintegre, le prime ricognizioni operate fin dal XVI secolo per l’esatta misurazione delle superfici tratturali e delle aree pascolive. Gli stessi temi vengono presentati anche in un racconto filmico: un documentario didattico che ripercorre le fasi fondamentali di lavorazione della lana e del latte.
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