Chiodi come Churchill: “Sudore e sangue” – Carriole a Verdini: “Non siamo ingrati”
L’Aquila – (ore 14,20) – Incontro al potente “popolo delle carriole” (che in pratica ha dato il via allo sgombero delle macerie aquilane, altrimenti chio sa quando se ne sarebbe parlato…) è andato questa mattina anche il presidente della Regione, Gianni Chiodi, abbigliamento sportivo (jeans e camicia aperta), volto senza sorriso. E parole forse inconsapevolmente solenni. Il presidente ha infatti parlato delle macerie in rimozione come simboli di storia, sangue, sudore. Inevitabile il link con quanto disse Winston Churchill agli indomabili inglesi bersagliati dal bombardamento missilistico tedesco. Le stesse parole, più o meno: non illudetevi, stringete i denti, saranno sudore, lacrime e sangue, ma dobbiamo farcela. Ce la fecero, e come. Ce la farà L’Aquila?
Il presidente è arrivato questa mattina in centro per confermarsi sensibile alla volontà del popolo delle carriole, e per notare: “Queste agli occhi del mondo sono macerie, resti di case crollate. Ma per gli aquilani sono storia, sangue, sudore”. Ecco il riferimento, la similitudine con Churchill. Chiodi voleva dire: “Non sono solo sassi e frammenti edilizi”. Perfetta identità con quanto tutti chiedono, e anche con quanto si sta tentando di fare: macerie da controllare, estraendone tutto ciò che è la storia architettonica del centro.
“Si capisce dunque – ha detto il presidente-commissario della ricostruzione – quanto sia delicata l’opera di rimozione delle macerie, perché da un lato dobbiamo garantire al più presto un centro storico pulito in grado di riprendere a pulsare e nel quale potranno partire i lavori di ricostruzione e dall’altro non possiamo permetterci di ‘buttare via la storia’ di un intero territorio in comuni discariche”. Proprio per questo, il commissario per la ricostruzione ha specificato che “verranno recuperate pietre, marmi, mattoni e coppi” e che “ogni cosa tornerà al suo posto”.
Al momento sono sgombere o quasi Piazza Palazzo e Piazza S.Pietro. I “carriolisti” hanno affrontato oggi con la consueta grinta piazza Nove Martiri. Sempre tanti, sempre decisi e ormai anche ben organizzati, stanno ridando un aspetto meno catastrofico al centro, ma soprattutto una gran bella lezione di dignità a tutti.
CARRIOLE E VERDINI – “Nel movimento delle carriole a nessuno e’ piaciuto l’atteggiamento dell’onorevole Verdini: siamo stanchi di essere dipinti come ingrati”. Cosi’, ai microfoni di CNRmedia, Federico D’Orazio, uno dei fondatori del ‘movimento delle carriole aquilane’, commenta l’invito rivolto dal coordinatore del Pdl ai dirigenti abruzzesi del partito di portare i cittadini terremotati alla manifestazione Pdl di Roma come segno di ringraziamento nei confronti del governo. “C’e’ da specificare – ha chiarito D’Orazio – che nel movimento c’e’ la massima trasversalita’, quindi moltissime persone di diverse opinioni politiche. Essere ancora una volta dipinti come degli ingrati – ha spiegato l’attivista abruzzese – e’ una operazione che nei confronti della popolazione aquilana ottiene esattamente l’effetto contrario rispetto a quello che loro si auguravano: cioe’ l’effetto di renderci ancora piu’ autonomi da questa sensazione di dover essere grati per quello che e’ un dovere di uno Stato civile che assiste i cittadini che hanno subito una calamita’ della portata di quella subita da noi”.
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