La Regione sui concorsi alla ASL aquilana
L’Aquila – La Regione Abruzzo non ha deciso “di unificare il percorso per l’assunzione di circa 500 dipendenti della Asl aquilana”, ma si è limitata a stabilire, nel rispetto dell’autonomia organizzativa e gestionale delle Asl, che, a seguito dell’approvazione dei Piani triennali di fabbisogno del personale delle singole aziende sanitarie, su proposta di quest’ultime, provvederà ad individuare i concorsi da espletare con procedura aggregata e quelli da svolgere, per particolari motivazioni, con modalità ordinaria.
Lo precisano gli uffici regionali, replicando alle affermazioni dei sindacati Cisl Fp e Uil dell’Aquila sulla delibera di giunta che accentra le procedure di concorso.
Pertanto, la Regione non ha stabilito “di accorpare in un unico concorso, e con una relativa unica graduatoria, tutti i concorsi che dovrebbero essere espletati nelle Asl abruzzesi, compresa l’azienda sanitaria aquilana”, ma ha invece stabilito che, al termine delle prove concorsuali, la Asl capofila (individuata in base al fabbisogno di ciascuna Azienda e in base anche al principio della rotazione), riconosciuta la regolarità degli atti del concorso, approva distinte graduatorie di merito per ciascuna delle Aziende interessate alla procedura aggregata e ha, altresì, precisato che le altre Asl interessate alla stessa procedura recepiscono la graduatoria di propria competenza.
Inoltre, la Giunta regionale ha approvato, peraltro su sollecitazione delle stesse Asl, le “Linee di indirizzo regionali per lo svolgimento di procedure concorsuali aggregate presso le Aziende Unità Sanitarie Locali della Regione Abruzzo”, al fine di ottimizzare e soprattutto velocizzare le procedure concorsuali, in considerazione anche della necessità di contenere la spesa sostenuta per i contratti di lavoro flessibile (problematica rilevata, in particolare, nell’Azienda USL di Avezzano Sulmona L’Aquila) è determinata – tra l’altro – dalla considerevole discrasia temporale intercorrente tra le cessazioni di personale e la conclusione delle singole procedure concorsuali indette da ciascuna Azienda e finalizzate alla sostituzione dello stesso personale cessato. Ne consegue che, alla luce di quanto sopra, appare del tutto infondata l’affermazione secondo cui “La procedura unica necessariamente comporterà un forte ritardo nella definizione dell’organico, necessario a mantenere un livello adeguato delle prestazioni”.
Infine, è opportuno evidenziare che l’atto giuntale in parola è stato predisposto coerentemente con la direttiva n. 3/2018 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione recante “Linee guida sulle procedure concorsuali”, che – nell’ambito dell’organizzazione delle procedure – evidenzia la tendenza legislativa all’aggregazione delle procedure concorsuali e allo svolgimento di concorsi unici, prevedendo tale modalità come obbligatoria per le amministrazioni centrali delle Stato e come una preziosa opportunità consigliata per tutte le restanti amministrazioni pubbliche.
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