Petrilli proposto garante dei detenuti

L’Aquila – Scrive Giulio Petrilli: “Voltaire diceva: “il grado di civilta’ di una nazione si misura dalla condizione delle proprie carceri.”
Qualche giorno fa sono stato proposto a divenire garante comunale dei detenuti dalla presidente della commissione giustizia e diritti del comune de L’Aquila Elisabetta Vicini che ringrazio per la sua attenzione e sensibilita’ a tematiche importanti ma scomode.
E’ importante istituire un garante anche per la complessita’ di questo carcere.
E’ uno dei pochi in Italia solo per i detenuti sottoposti a 41 bis, ora assume anche un’altra particolarita’, unica per il sistema penitenziario italiano!
Diventa il carcere per tutte le donne considerate pericolose, da quelle sottoposte al regime del 41 bis a quelle con il regime di alta sicurezza.
Unico in Europa ad avere queste caratteristiche.
Agli inizi di aprile anche tre donne accusate di far parte dell’area anarco insurrezionalista sono state trasferite nel penitenziario de L’Aquila.
Sono in alta sicurezza, le altre sono in 41 bis. Ma cambia ben poco, per tutte isolamento totale.
Nessun contatto tra loro, devono vivere nel silenzio!
Nel 41 bis ci sono donne accusate di far parte della ndrangheta, della mafia, della camorra, delle nuove br, del terrorismo ” islamico”.
In ogni caso donne.
Io pongo questo quesito, perche’ il carcere de L’Aquila deve diventare il simbolo per una detenzione che non rispetta i diritti umani ma si avvicina alla tortura!
Anche questa e’ violenza contro le donne!
Avranno sbagliato….ma perche’ una detenzione disumana! Anche le persone detenute hanno il diritto di vivere la privazione della liberta’ personale nel rispetto dei propri diritti.
Le persone democratiche facciano sentire la propria voce su questi argomenti scomodi ma importanti!