Anime Sante: campane,commozione,carriole


L’Aquila – Stasera i bronzi hanno suonato di nuovo. Commozione e le coraggiose carriole del popolo aquilano che spala macerie “parcheggiate” appena fuori. Era quasi Pasqua del 2009 quando le campane delle Anime Sante richiamavano i fedeli, ma anche coloro che non lo sono e trovano toccanti i rintocchi dal suono senza tempo. Poi vennero il silenzio e la rovina, proprio appena dopo una domenica delle palme affollata e molto preoccupata: le scosse impaurivano da tempo e stringevano il cuore di chi “sentiva” l’arrivo di un disastro. Alle 19, stasera, 345 giorni dopo il 6 aprile 2009, le Anime Sante (S.Maria del Suffragio) sono tornate ad aprire le porte: 150 persone sono entrate nella parte della chiesa che è agibile, messa in sicurezza e puntellata con tecniche molto avanzate. La navata tamponata da un sipario al quale è appeso un prezioso dipinto. Messa dell’arcivescovo Giuseppe Molinari (affiancato dal vicario D’Ercole) nel giorno del suo onomastico, come aveva voluto. “E’ bello pensare – ha detto – che nel cuore della città si sentiranno di nuovo suonare le campane. Sarà come l’inizio di una rinascita senza pretese”. In chiesa decine e decine di uomini in divisa, oltre ai fedeli, che hanno però affollato la piazza del Duomo tenuti a distanza di 10 metri dalla facciata ferocemente colpita dal sisma, come la splendida cupola, che era appena stata recuperata e restaurata. Presenti il presidente Chiodi, il sindaco Cialente, la presidente Pezzopane, il prefetto Gabrielli, e altre autorità, mentre è stato inutilmente atteso il sottosegretario Bertolaso. La commozione ha prevalso su tutto il resto, condita con la speranza che non sia davvero tutto perso nella città sofferente, vilipesa, ma non ancora domata. Un anno ha modellato il dolore della gente, ha scolpito per sempre nelle menti un ricordo terribile, e la consapevolezza solida di aver voltato una pagina, che nessuno tuttavia dimenticherà di aver letto. Scritta anche con il sangue delle vittime, con lo smarrimento dei sopravvissuti, con la paura di ogni tremore, con la forza disperata di chi cerca un futuro per sè e per gli altri, di cui si ha bisogno per rimettere insieme i cocci, ritessere la trama del tessuto lacerato e insozzato. (Nella foto: le Anime Sante poche sere dopo il sisma)


19 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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