10 anni, ciò che non tornerà


L’Aquila che non tornerà, frugando in questo decennale tra ricordi e immagini indelebili, è una città salotto con cinema, teatri, bei negozi, librerie, locali, palazzi e fontane. Quella che era fino a 10 anni fa.
Con una caratteristica molto positiva, gradevole: un centro pieno di gente fino alle 3 del mattino- Brulicante. Senza vandali e aggressori, ma solo giovani – magari schiamazzoni e un po’ turbolenti – tra i quali migliaia di universitari. Quel pizzico di multietnico che non guastava, faceva movida, era vita.
Alle 3 e 32 di un altro mattino, quello del 6 aprile 2009, tutto questo scomparve di colpo. E non tornerà.
Il centro sì, quello prima o poi ci sarà ancora. Ma con altri personaggi, diverse abitudini, costumi non certo migliori, o forse sì, lo giudicheranno coloro che verranno. Tutto lascia supporre che la movida prossima ventura sarà ben altro.
Nel decennale, appuntiamo questo ricordo: una città piccola e piacevole, piena di giovani e di cercatori di vita notturna. Nessuna ricostruzione la restituirà.

PENSIERINO – Estate 2008, a Monte Ienca sul Gran Sasso con l’amico R.V. avvistiamo un fungo enorme, alto e grande come un ombrellino da donna. Attorno al gambo un serpente avvolto a spirale. Attorno nugoli di insetti ronzanti. “Porta male” disse asciutto R.V.



29 Marzo 2019

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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