Tangenti Aca: ex presidente condannato a 8 anni
Pescara – Otto anni di reclusione per l’ex presidente dell’Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica), Ezio Di Cristoforo, e tre anni di reclusione per Lorenzo Livello, attuale direttore tecnico dell’ente. Lo ha deciso, scrive l’AGI, il tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Rossana Villani, nell’ambito del processo riguardante l’inchiesta “Shining light” su presunte tangenti e appalti condotta dai carabinieri forestali e dalla squadra mobile del capoluogo adriatico. Il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini, titolare del procedimento, aveva chiesto sette anni per Di Cristoforo, accusato di corruzione, turbativa d’asta e induzione indebita a dare o promettere utilita’, e tre anni per Livello, accusato soltanto di turbativa d’asta. Il Tribunale, inoltre, per i reati contestati in due capi di imputazione ha dichiarato per Di Cristoforo e Livello non doversi procedere per intervenuta prescrizione. L’ex presidente e’ stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, mentre il direttore tecnico dell’Aca per la durata di cinque anni. Disposta a carico di Di Cristoforo pure la confisca dei beni per un valore pari a 100mila euro. I due imputati sono stati infine condannati al risarcimento dei danni, a favore della parte civile Aca, che verra’ determinato nella competente sede civile. I fatti contestati sono relativi ad un periodo di tempo compreso tra il 2010 e il 2013. Per questa vicenda l’ex presidente dell’Aca fu arrestato il 17 luglio 2013 insieme al tenente colonnello dell’esercito William Basciano e a Salvatore Tasso, all’epoca dei fatti geometra del settore Lavori Pubblici del Comune di Montesilvano. Basciano e Tasso poi patteggiarono davanti al gup rispettivamente un anno e sei mesi e un anno e sette mesi di reclusione. A far scattare gli arresti furono le dichiarazioni dell’imprenditore aquilano Claudio D’Alessandro, coinvolto nei vari filoni della vicenda (Aca, Ater, Esercito, Comune di Montesilvano, Comune di Cepagatti), che patteggio’ due anni e sei mesi e risarci’ volontariamente la somma totale di 25 mila euro ai Comuni di Cepagatti e Montesilvano. D’Alessandro confermo’ le sue dichiarazioni anche ai giudici del Tribunale collegiale, raccontando di aver pagato tangenti, pari a circa 50mila euro, all’ex presidente dell’Aca. Nel confermare tempi, modalita’ e importi delle dazioni, D’Alessandro dichiaro’ che per aggiudicarsi le gare doveva versare una percentuale sugli appalti pari al 5- 6 per cento del valore di aggiudicazione delle gare.
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