L’on. Corneli su Renzi a Pescara

Dichiara l’on. Valentina Corneli: ” A Pescara, durante la presentazione della sua ultima fatica letteraria, l’ex Premier Matteo Renzi si è scagliato contro il MoVimento 5 Stelle e io non posso esimermi dal rispondergli. Innanzitutto ha assimilato il MoVimento alla Lega, accusandolo di fomentare paura e di immaginare un futuro tenebroso per l’Italia, dimenticando che il M5S rappresenta l’antitesi della cultura della paura, avendo sempre, sin dai suoi albori, incarnato una speranza nuova per un Paese che era altrimenti condannato alla rassegnazione. Noi abbiamo iniziato a parlare di comunità, onestà, partecipazione, solidarietà, sostenibilità, le nostre parole di pace, ma al contempo “guerriere”, che ora si stanno concretizzando in fatti. Lui, come da copione, ha attaccato il Reddito di Cittadinanza, una misura che un partito di “sinistra” avrebbe dovuto sostenere con entusiasmo e non sbeffeggiare con quella solita insopportabile tracotanza vetero-ottocentesca. Ricordo anche le parole del collega Marattin, novello Gramsci, che ha definito i poveri uno “stock”. Questo atteggiamento ha un’unica definizione: classismo. Una forma mentale molto simile a quella che si tramuta in razzismo verso i poveri di un altro colore perché, se ci pensiamo bene, non fa paura l’uomo nero ricco, ma il poveraccio. Noi stiamo cercando di combattere ogni forma di razzismo con misure atte ad arginare l’emarginazione e quindi a favorire la pace sociale, visto che loro ci hanno lasciato una situazione che stava per esplodere. Infine, Renzi ha sostenuto che si dovrebbero aprire i musei e non le case chiuse, e su questo punto finalmente ci troviamo perfettamente d’accordo. La sottoscritta ha già preso le distanze dall’infelice esternazione del Ministro dell’Interno e abbiamo fatto anche di più: grazie al Ministro Bonisoli i musei in tutta Italia sono rimasti aperti e gratuiti per tutta la scorsa settimana. Il Movimento 5 Stelle, alle chiacchiere e alle sparate folkloristiche, preferisce i fatti. A Renzi non posso che fare l’in bocca al lupo per il libro. E, sulla scia del titolo da lui scelto, gli ricordo sommessamente che “un’altra strada” l’Italia ha già deciso di percorrerla.