SCUOLA – Quota 100, sono 17 su 77 mila le domande di pensionamento anticipato
Scrive il sindacato Anief: “Una su quattro di quelle preventivate. Per il prossimo anno, , si prevedono almeno 70 mila cattedre scoperte e Anief chiede l’utilizzo delle economie di spesa per un piano straordinario di reclutamento attraverso la riapertura delle GaE o l’estensione del doppio canale di reclutamento a graduatorie d’istituto provinciali. Ad ogni modo, bisogna investirle nella scuola dopo un decennio di tagli come richiesto in audizione sulle classi pollaio
Cambieranno i decimali, ma sull’anticipo pensionistico che richiede almeno 38 anni di contributi e 62 di età, per la scuola i giochi sono fatti: a fronte di 77.483 domande, l’Inps ha comunicato che ci sono circa 17 mila richieste presentate da insegnanti, Ata e presidi. Tra queste, le richieste dei docenti dovrebbero essere attorno alle 14 mila unità; poi ci sono oltre 21 mila pensionati che usufruiscono dei requisiti imposti dalla legge Fornero o che lasciano per età o contributi versati; ma anche le 32.217 cattedre non assegnate ai ruoli la passata estate, a cui Anief chiede che vengano aggiunti almeno 30 mila posti di sostegno in deroga. In tutto fa ben oltre 100 mila cattedre vacanti di cui 70 mila già certificate in organico di diritto. Di certo, tre dipendenti su quattro hanno deciso di rimanere in servizio per non aver penalizzato di un quinto l’assegno pensionistico e non vedersi tassato un terzo di liquidazione (30 mila euro da richiedere subito)
Per sapere con certezza se potranno lasciare il lavoro, docenti, Ata e dirigenti scolastici dovranno attendere diverse settimane. Secondo la rivista specializzata Orizzonte Scuola, “adesso toccherà a scuole e INPS accertare il diritto alla pensione. Un’operazione che potrà essere svolta entro il 31 maggio”. Nel frattempo, “il Ministro Bussetti continua a ribadire che l’anno scolastico sarà avviato regolarmente. Una informativa su quota 100 sarà fornita ai sindacati durante la riunione al Miur del 5 marzo prossimo”.
Anief, al contrario del Ministro dell’Istruzione, è invece convinta che se non si adottano delle immediate ed importanti modifiche al sistema di reclutamento degli insegnanti della scuola pubblica, ad iniziare dalla riqualificazione delle GaE, da riaprire a tutti gli abilitati, e dalla trasformazione di decine di migliaia di posti dal finto organico di fatto a quello reale di diritto, i problemi a settembre saranno enormi. Se non si vogliono riaprire le GaE basterebbe estendere il doppio canale di reclutamento all’attuale graduatorie d’istituto da trasformare in provinciali per assumere il personale con 36 mesi di servizio senza abilitazione.
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