Lettere – Daspo, quando gli anarchici finivano in cella se arrivava qualcuno…
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “L’Italia sta andando velocemente in “retromarcia” e sperare che L’Aquila non la seguisse era assurdo. Le apparenze vanno salvate, per cui bando ai molesti, ai potenziali petomani, sopra tutto se stranieri, nei luoghi piu` in vista, ovviamente. Esattamente come all’epoca, parimenti lugubre, allorquando, la sera prima dell’arrivo del fantoccio di turno in qualche citta`, si faceva una bella retata di anarchici e/o teste calde che venivano ospitati nelle patrie galere per il tempo dell’importante (?) visita. Nel frattempo nella citta` della presunta rinascita attraversare una strada equivale a tentato suicidio grazie alle centinaia di cafoni al volante i quali pero`, scesi dal veicolo possono andare dovunque, rompere le scatole fino a tarda ora a chi riposa e, nel caso di petomani o tarpani di vario genere girare tranquillamente , preferibilmente dove non passano turisti. Quindi non ai quattro cantoni e strade “in” nei pressi.
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