5G, silenzi e domande: quali i rischi da onde millimetriche?
SINDACO, ASL, ATENEO, AMBIENTALISTI MUTI -
L’Aquila – La scienza ha raccolto dati sugli effetti delle onde radio a danno degli esseri viventi, usando cavie, nelle quali, dopo lunghe esposizioni a frequenze di due GH, si sono sviluppate – in diversi esemplari – forme rarissime di cancro. E’ il solo dato certo, non sufficiente a stabilire se i telefonini normali nuocciono o meno alla salute degli utenti. Restano dubbi e comunque è aperto il dibattito. Difficile, vista l’enormità degli interessi in gioco. Specie in America e in Cina.
Cosa può accadere con le onde millimetriche, ovvero a frequenze molto più elevate che si cominciano ad usare oggi per i il 5G ?
E’ l’argomento, anche da noi sollevato finora senza esito, trattato dall’ottima trasmissione tv Petrolio, di Duilio Giammaria.
Parliamo delle tecnologie 5G, sicuramente il nostro futuro immediato, visto che L’Aquila è una delle poche città in cui sono state accese antenne 5G. A L’Aquila opera, accolto a braccia aperte, un centro ricerche cinese impegnato nel settore.
Senza creare allarmismi né fare della demagogia, vanno sottolineate alcune domande che sembrano non interessare il sindaco – tutore della salute pubblica urbana – la ASL, l’Università , né tanto meno gli ambientalisti.
Le domande si possono riassumere in una: le onde millimetriche possono nuocere alla salute? Se non sappiamo ancora con certezza< quanto e se nuocciano le frequenze usate per i comuni strumenti di connessione, ancora meno – ovvero nulla – sappiamo delle frequenze millimetriche. E a quanto risulta, neppure ce ne preoccupiamo a livello di autorità e di istituzioni. La rete millimetrica richiede un gran numero di ripetitori dislocati nel tessuto urbano. A Torino, in poche centinaia di metri in via Garibaldi, sono installate molte apparecchiature per la trasmissione dei segnali. A L’Aquila come si sta operando e quante antenne occorrono? Dove sono situate? Spesso possono trovare alloggiamento in cartelloni, impianti di illuminazione e altri luoghi che le dissimulano. L’argomento è estremamente delicato e va approfondito. Ma nessuno pare volersene occupare. Il modo migliore per accrescere dubbi, incertezze, curiosità non soddisfatte. Più che legittime, anche se bisognerebbe supporre che chi ne ha il dovere, abbia già acquisito i dati sufficienti a tutelare la salute collettiva. O no?
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