Un nu0v0 libro di Dom Serafini


New York City – Lo scrittore e giornalista di origine abruzzese Dom Serafini ha portato a termine una nuova fatica letteraria. E’ lui stesso a spiegarci di cosa si tratta: “Questo libro è indirizzato a tre generazioni: a quella cresciuta negli anni 60, a quella dei loro figli e a quella dei loro nipoti. I primi ricorderanno con simpatia un periodo per cui il tempo ha trasformato i drammi in commedie; i secondi capiranno perché i loro genitori sono cosí “strani”, e i terzi scopriranno come si riesce ad essere magri.
Gli anni 60 sono il periodo del “miracolo economico” italiano, ma chi lo ha vissuto non se n’è accorto, gliel’hanno detto dopo. Era il periodo a cavallo tra rimarginare le ferite della guerra e gli “anni di piombo”.
Il filo conduttore del libro è come risolvere il problema della gracilità giovanile, causa di molti problemi esistenziali. Poi ci sono le sotto-trame, come l’ossessione per l’America (ora rinnovata nei nipoti), la rassegna di una vita quotidiana oggi quasi dimenticata, un sistema scolastico antiquato, ma funzionante nella sua sgangheratezza, e naturalmente l’importanza della cucina come fulcro famigliare, prima che questo si spostasse in salotto.
Era un periodo essenzialmente semplice, quando gli americani ed i russi si prendevano a botte senza farsi male e le gare si facevano nello spazio per la conquista della luna.
Era un periodo così semplice che oggi si fatica a ricordare come si potesse vivere senza dover fare la raccolta differenziata, senza piste ciclabili e i supermercati negli aereoporti.
Ecco perché questo libro è per tutti noi!”.

Dom(enico) Serafini ha scritto otto libri, di cui due digitali, tutti noiosi. Solo uno simpatico, questo. I libri noiosi hanno quasi tutti a che fare con la televisione, tra questi “La TV via Inter- net” del 1999. Il libro simpatico è autobiografico e descrive un’epoca quasi a dimostrare come il tempo trasformi i drammi in commedie.
Tra i vari giornali e riviste con cui Serafini ha collaborato compaiono: “Il Sole 24 Ore”, “Il Corriere della Sera” e il “Corriere Adriatico”.
Oggi si cimenta in veste di tuttologo per “AmericaOggi” e “Affari Italiani” e in una rubrica domenicale sul dorso Abruzzo de “Il Messaggero”.
Serafini è stato anche per tre volte candidato al Parlamento con il voto degli italiani all’estero (una volta con un partito da lui fondato), ma gli elettori non l’hanno trovato abbastanza simpatico, come invece l’altro abruzzese eletto all’estero, l’ex senatore Antonio Razzi.
Per campare dirige a New York “VideoAge”, mensile da lui fondato nel 1981 e che, a sua insaputa, è diventata la principale rivista di Hollywood per le produ- zioni e vendite di contenuti televisivi. Superando tante difficoltà, nel 1983 ha anche fondato “VideoAge Daily”, un quotidiano fieristico che gli ha permesso poi di capire perché nessuno l’avesse fatto prima di lui.
Sempre nel 1983 si è permesso di cambiare nome all’evento gioiello degli studio di Hollywood, da “May Screenings” a “L.A. Screenings”, la loro fiera principale. Nome prima contrastato, poi accettato con entusiasmo.
Per rilassarsi vorrebbe fare un lavoro utile: il contadino, ma per mancanza di sole fa il giardiniere nel suo giardinetto di città e invece dei pomodori deve far crescere piante verdi, le felci in particolare.
Tra i premi ricevuti vi è una citazione per diffamazione da parte dell’aereopor- to di Milano Malpensa per aver criticato in un suo articolo il fatto che lo scalo non avesse prese elettriche per ricaricare laptop e telefoni.


24 Febbraio 2019

Categoria : Cultura | Senza categoria
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.