Apertura Anno giudiziario contabile: il presidente traccia bilancio su situazione abruzzese
L’Aquila – (F.C.). Assenteismo “ricorrente”, contributi comunitari o per la ricostruzione post sisma “ottenuti senza alcun diritto”, contratti pubblici, doppi incarichi. E ancora. “Fenomeni di piccola corruzione”. Un malcostume che ha pesato alle tasche dei contribuenti della Regione Abruzzo per quasi 4 milioni di euro. Una Sezione giurisdizionale per l’Abruzzo, chiamata dunque a lavorare nell’anno che da poco si e’ concluso a 360 gradi, a voler dare un peso alla relazione del Presidente della Sezione, Tommaso Miele, in occasione della cerimonia di apertura dell’Anno giudiziario contabile, presso la suggestiva sede di pregio storico-artistico di San Domenico. Dito puntato da parte del presidente Miele sul fenomeno diffuso su tutta la regione dell’assenteismo che “talvolta – secondo Miele – non e’ di grande entita’ come danno patrimoniale, ma rappresenta comunque un fenomeno che continua a essere sempre diffuso”. Il collegio giudicante della Sezione Giurisdizionale per l’Abruzzo della Corte dei Conti (del quale fanno parte il giudice relatore Federico Pepe e il giudice consigliere, Gerardo De Marco) nel 2018 si e’ occupato di opere pubbliche e diversi contratti pubblici, “spesso fatti in danno alla concorrenza”. Non meno importante il lavoro svolto dalla Sezione Giurisdizionale “sull’espletamento di incarichi svolti da dipendenti pubblici in assenza di autorizzazione oppure senza riversare la somma dovuta all’amministrazione”. Sempre Miele ha aggiunto: “Al di la’ delle difficolta’ oggettive di gestione delle risorse pubbliche da parte degli amministratori e dipendenti pubblici e’ comunque ancora diffuso il fenomeno della corruzione e di superficiale gestionale di risorse pubbliche, oppure di casi in cui ci sono i furbi che vogliono percepire fondi senza avere i presupposti di Legge, sia per quanto riguarda i fondi comunitari che quelli post sisma. Quando la Procura regionale contabile ci porta queste situazioni di danno alla nostra attenzione noi siamo pronti a sanzionarli, sia in riferimento al danno patrimoniale, sia al danno da disservizio o al danno all’immagine soprattutto”. Restando sul tema dei presunti “furbetti” del terremoto, Miele ha voluto sottolineare come il collegio giudicante abbia sempre svolto il proprio lavoro con serenita’, arrivando anche ad assolvere quegli episodi connotati non da colpa grave.
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