I.I.S. “A. d’Aosta”: studenti incontrano N. Tagliacozzo, sopravvisuto al rastrellamento del ’43
L’Aquila – (a cura di Flavio Colacito). L’istituto Superiore d’Istruzione “A. d’Aosta”, diretto dalla prof.ssa Maria Chiara Marola, continua nella sua opera di formazione e sensibilizzazione dei giovani sui temi legati alle vicende più buie della seconda guerra mondiale, con particolare riferimento alla shoah e all’olocausto in generale. Sabato prossimo 16 febbraio, nell’ambito del progetto “La memoria e il viaggio”, iniziativa voluta e sostenuta con convincimento dall’Istituto abruzzese per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea, patrocinata dalla Regione e l’associazione professionale “Proteo fare sapere”, alunni e docenti incontreranno Nando Tagliacozzo, un ingegnere ebreo scampato alla follia dei rastrellamenti, il quale era solo un bambino quando, durante la triste nottata del 16 ottobre 1943, i nazisti, bussando alla porta dell’appartamento vicino all’abitazione della sua famiglia, presero brutalmente la nonna e la sorella per condurli ad Auschwitz, devastando in pochi attimi l’equilibrio di un’intera esistenza, segnata dal rifugio ospitale presso un convento, la dura esperienza del tradimento da parte di chi si mostrava amico, con la conseguente perdita del padre condotto anch’egli in un campo, tutta l’esperienza vissuta fino al termine del conflitto. Questo appuntamento offrirà agli studenti spunti per una riflessione diretta su argomenti ancora molto vivi e che la scuola ha voluto portare avanti grazie all’impegno di alcuni docenti che hanno curato la formazione di base: le prof.sse Pina Corazza, Giuliana Pica Alfieri e il prof. Roberto Gianfelice. Sono tra l’altro previsti gli interventi della stessa dirigente, prof.ssa Maria Chiara Marola e del prof. Alessandro Vaccarelli dell’Università dell’Aquila, nonché quelli di alcuni tra gli studenti dell’Istituto. La presenza di Nando Tagliacozzo è un’opportunità veramente speciale, in quanto dalle sue parole sarà possibile ripercorrere le vicende esistenziali di milioni di persone, fatti che nessun libro o documento audiovisivo possono raccontare con la stessa efficacia rispetto a chi, quegli anni orribili, li porta stampati nell’animo e li trasmette attraverso lo sguardo. “…Il destino. Forse ha scelto te, in memoria di milioni di morti. Dovrai testimoniare, fino a quando avrai fiato in gola”.
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