Abruzzo 2019 – Astensione maggioritaria, Lega vittoriosa,Legnini stimato, M5S al mittente
L’Aquila – Marsilio il vincitore è arrivato a palazzo Silone, questa mattina, filosofo governatore, primo presidente italiano di FdI in un capoluogo che ha già da tempo un sindaco FdI.
Più sorridente di così il centrodestra non poteva essere, e lo è. Auguri, quindi, al presidente e lavori bene per tutti noi.
Già , tutti noi, ma si fa per dire. In realtà i numeri parlano. La maggior parte degli elettori abruzzesi non ha votato: vince, quindi, l’astensione. L’effetto Salvini ha fatto tutto il resto, confermando che la gente chiede prima di tutto sicurezza. Gli ultimi anni hanno eroso la fiducia della gente, hanno atterrato la politica.
Legnini e la sua area di centro sinistra “ma non solo ” (come Legnini ha sempre ribadito) se la cavano bene con oltre il 30 per cento dei votanti, ed è quanto basta per ripartire e rimettersi in piedi. Una base solida, ma esigua di fronte al dilagare degli avversari vincitori.
Il M5S dimezza i ranghi, si polverizza rispetto al 40 per cento che aveva. Un’area confusionaria, schiumosa, disordinata, che ha spedito i suoi vecchi elettori a frotte verso il centro destra e anche dall’altra parte.
Poco o niente significativo il risultato di Casa Pound.
Poco utili o del tutto ininfluenti pagine e pagine di politica sui giornali e tanta pubblicità elettorale on line. Mezzo Abruzzo ha detto: “Non ci interessa”. Giusta la scelta di alcuni mass media – tra i primi il nostro – di ridurre fortemente lo spazio per la noiosissima politica che è parsa qualche volta da anni Sessanta. Basta un minimo, tanto poi la gente decide come vuole o se ne sta a casa.
Ora è fatta. Gli esegeti notano che il risultato abruzzese peserà fino nei palazzi importanti, fino sulle sorti del governo. Certo è che dice forte quanto Salvini sia in fase crescente a tutti i livelli. Ma non spingiamoci troppo avanti. Ci sono le europee e il voto in diverse altre regioni. L’Abruzzo , nota Berlusconi,, intanto torna a casa del centrodestra. La Meloni gongola e si sente imperatrice, piccola imperatrice.
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