“Trasatti, non gli faccio gli auguri”


L’Aquila – Scrive Angelo Ludovici segretario del PdCI dell’Aquila: “E’ trascorsa una settimana e oltre dalla elezione di Umberto Trasatti a Segretario Provinciale della Camera del Lavoro della Provincia dell’Aquila e, al di là del mancato invito, non tanto al sottoscritto, ma in quanto Segretario di un Partito della Sinistra, il PdCI, non me la sento di darli gli auguri.
Non me la sento per diversi motivi e penso di rendere pubblica la mia posizione, pur sapendo che essa non piacerà ai compagni che militano in questo sindacato. La CGIL è il mio sindacato, in esso sono stato iscritto per 40 anni
ma in realtà vi ho militato da molto prima, da quando avevo i pantaloni corti ed aveva la sede presso il prestigioso Palazzo Carli. Ho sempre pensato che la CGIL sia stata e sia il baluardo della democrazia in questo paese. Soprattutto
in questo momento difficile per la democrazia e la libertà penso che la CGIL
debba giocare e gioca un ruolo di primo piano. So di assumermi una forte
responsabilità nell’esplicitare chiaro e tondo che l’elezione di Trasatti non è
una buona premessa perché la CGIL assuma un ruolo di punta (una volta si diceva
d’avangardia) per delineare una linea ed un progetto di ricostruzione e di
rilancio del nostro territorio. Non me la sento perché ho conosciuto altri
dirigenti sindacali che hanno fatto grande la CGIL nella nostra Città e lo
hanno fatto con pane e cipolla. Non vi erano le deleghe allora, si andava nei
posti di lavoro, nelle cantine la sera, nelle case. Oggi, al massimo si
riunisce un Direttivo e qualche assemblea dove si ascolta un sindacalista che,
il più delle volte strilla e dimentica che ha di fronte a sè lavoratori che ne
sanno una più di lui. Non vi è la modestia, la disponibilità ad ascoltare, ma
neanche la passione. Se l’attività di sindacalista è equiparata a quella di un
qualunque professionista, allora il Sindacato ha già perso il suo ruolo. Se un
sindacalista equipara la sua bravura a quanto guadagna alla fine del mese,
questo non è un bravo sindacalista. Se un sindacalista si schiera politicamente
solo in funzione della sua carriera sindacale, allora questo non è un bravo
sindacalista. L’elezione di Trasatti a Segretario della CGIL è fatta a
tavolino, all’interno di una spartizione della torta di potere. Una volta ad
Avezzano ed una volta a L’Aquila, una categoria ad Avezzano ed una a L’Aquila e
così via. Non vi è, sicuramente un ragionamento complessivo, un’ottica di
direzione provinciale della Camera del Lavoro. In realtà la Camera del Lavoro
provinciale è rimasta separata e divisa nei due territori, anzi, per alcuni
versi la situazione è peggiorata. La riunificazione della CGIL a livello
provinciale è stata una grande operazione trasformista per far quadrare i conti
per le carriere sindacali. Non è stato e non è un progetto politico. Anche per
questi motivi, non posso dare gli auguri a Segretario Provinciale della Camera
del Lavoro dell’Aquila a Umberto Trasatti. Sarà il livello politico più basso
che la CGIL abbia raggiunto. E ne sono molto dispiaciuto, soprattutto perché la
crisi economica incombe nella nostra Città e nella nostra Provincia. I numeri
della crisi: 1700 aziende che richiedono ammortizzatori sociali, 16.000
lavoratori dipendenti e autonomi in casa integrazione, di cui 1500 facenti capo
a gruppi industriali (Selex, Compel, Thales, Alenia Space,) migliaia di giovani
disoccupati o precarizzati, sono nudi come il re e parlano da soli. In ogni
caso, i cavalli di razza si vedono a distanza e, spero proprio di sbagliarmi”.
(Ndr) – La CGIL dell’Aquila non solo non invita i partiti, ma neppure la stampa: decide, elegge, sceglie, come se fossero solo fatti suoi. Di Trasatti la città ha saputo solo da un articoletto di giornale. Ognuno ha i suoi metodi, per carità. Ma ci regoleremo quando chiederanno che sia pubblicato qualcosa che a loro interessa.


16 Marzo 2010

Categoria : Dai Lettori
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