Regionali e Comunali in Abruzzo e Molise: la posizione della Chiesa abruzzese e molisana
Chieti – (F.C.). “Si approssima il voto per le elezioni regionali in Abruzzo e in alcuni comuni dell’Abruzzo e del Molise. Questo voto presenta una valenza non solo regionale poiche’ in gioco ci sono problemi e sfide che riguardano l’intero Paese. Percio’, nella recente sessione della Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana Regionale noi Vescovi, in quanto pastori del popolo che ci e’ affidato, abbiamo espresso l’auspicio che tutti gli elettori esercitino il loro diritto al voto e ci siamo scambiati alcune riflessioni, ispirate alla dottrina sociale della Chiesa e in particolare al messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale della pace 2019 su ‘La buona politica al servizio della pace’”. Lo afferma in una nota l’arcivescovo di Chieti-Vasto Mons. Bruno Forte, presidente della Ceam (Conferenza episcopale abruzzese e molisana). “Ne riprendo alcune qui di seguito, assumendomene ovviamente la personale responsabilita’ e sviluppandole su aspetti che toccano in particolare il territorio della Chiesa locale a me affidata. Le articolo in alcuni ‘si” ed alcuni ‘no’. I ‘si” – spiega il prelato – riguardano anzitutto il rispetto della dignita’ di ogni persona umana, quale che sia il colore della sua pelle, la sua storia, la sua provenienza. Da un tale rispetto conseguono i doveri di solidarieta’ verso i piu’ deboli e di accoglienza verso chi bussa alle nostre porte, fuggendo spesso da fame o violenza alla ricerca di un futuro migliore per se’ e i propri cari. In collaborazione con l’azione della Prefettura varie nostre realta’ ecclesiali hanno ben operato in tal senso e continueranno a farlo secondo il bisogno. Questo ‘si” si congiunge a un appello all’Unione Europea perche’ si lavori a promuovere un’Europa dei popoli, solidale e partecipativa nel gestire il flusso epocale delle migrazioni. Un altro ‘si” necessario e’ quello all’impegno prioritario da parte di chi sara’ eletto nei confronti dell’emergere e dell’allargarsi delle poverta’, del fondamentale problema del lavoro dei giovani, fra cui si diffonde la paura del futuro data l’insicurezza delle possibilita’ che si aprono per loro, e della situazione di emergenza del post-terremoto, che esige una sollecitudine da incentivare con determinazione”. “Va poi segnalato – si legge nella nota – il particolare bisogno di attenzione che richiede l’ambito della sanita’: pur convenendo sull’urgenza e l’opportunita’ del riassetto della rete ospedaliera, non si puo’ non segnalare la necessita’ di tener conto dei bisogni della gente sul territorio, perche’ essi appaiono a volte sottovalutati a favore di una logica aziendale, che non si addice ai doveri di un servizio pubblico. Connessa all’attenzione prioritaria alla salute come bene comune, non puo’ mancare quella riguardante l’ambiente: la tutela e la promozione di quello che e’ l’autentico patrimonio collettivo della nostra gente di Abruzzo e’ dovere primario di ogni amministratore. Un pericolo crescente cui badare con attenzione e’ quello dell’emergenza rifiuti, che esige soluzioni su vasta scala e lungimiranti, mentre l’urgenza dell’intervento sulla distribuzione e la certificazione della qualita’ dell’acqua e’ improcrastinabile. Infine, nel campo dell’energia lo sviluppo delle fonti rinnovabili – da quella eolica, a quella solare, a quella idroelettrica – non potra’ non caratterizzare una terra generosa come la nostra. I ‘no’ che mi sembra vadano detti – sottolinea Mons. Forte – sono anzitutto quello ad ogni logica di esclusione, come ad ogni esasperato atteggiamento identitario e a qualsivoglia rifiuto pregiudiziale del diverso. Per sua natura il cristiano sa di essere chiamato ad uno spirito di fraternita’ universale, fondato sull’esempio del Cristo e sul suo ‘comandamento nuovo’, la carita’. Parimenti, va rifiutato ogni atteggiamento di rinuncia al cambiamento e all’audacia imprenditoriale, come ogni operazione di delocalizzazione rivolta unicamente al maggior profitto: il nostro territorio ha piu’ che mai bisogno di partecipazione attiva e responsabile e di coraggio e fiducia nell’avviare nuove possibilita’ di impresa e di lavoro. Anche in questi ambiti si esprime la speranza della fede, nella concretezza di iniziative imprenditoriali avviate con responsabilita’ e creativita’ personale, ma non di meno con generosita’ e cura del bene comune. Al fine di approfondire queste tematiche abbiamo deciso come Conferenza Episcopale di istituire un Osservatorio territoriale sulla promozione del bene comune nella vita sociale e politica, che avra’ il compito di monitorare urgenze e problemi presenti sul territorio e di incoraggiare approfondimenti e proposte per affrontarli nel modo piu’ adeguato possibile. In quanto Pastore del popolo a me affidato invito i cattolici a impegnarsi con decisione e generosita’ al servizio del bene di tutti e ad essere vigili affinche’ i ‘si” e i ‘no’ proposti siano recepiti e sia data risposta concreta ed efficace alle urgenze segnalate. Il Signore benedica la nostra gente e l’intera Nazione Italiana”.
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