La neviera di Canzano


NevieraUna strada panoramica sale attraverso il paesaggio collinare, morbidi profili dal colore verde intensamente illuminati dal precoce sole di primavera e, all’improvviso, lo sguardo incontra il borgo di Canzano, con il suo torrione medievale e l’antica cinta muraria che introducono nella rete di vicoli che attraversano i palazzi signorili e gli edifici cinquecenteschi del centro abitato.
Il belvedere si affaccia sulle curve dolci e verdeggianti delle colline, in una quiete surreale, turbata solo dal ronzio passeggero di due api alle prese con il risveglio dal letargo invernale e la strada, che si arrampica per il centro, invita ad una passeggiata curiosa tra viuzze e improvvise scalinate, dove il padrone del ristorante La Tacchinella vi attende sorridente sulla porta, per condurvi alla scoperta di un incredibile tesoro del passato. Neviera a CanzanoL’uscio di legno di un antico palazzo si apre su un ambiente poco illuminato, dove tutto è stato lasciato volutamente intatto, si procede seguendo un percorso di candele che rischiarano il buio, fino a scendere lungo una rampa ripida “decorata” lateralmente da nicchie inserite nel muro e si arriva, infine, in un ampio vano in mattoncini con la volta percorsa da ampi ganci e le pareti tutte intorno caratterizzate da cavità in cui risplendono timide candele.
L’oste racconta ai presenti che si tratta di un antico frigorifero naturale, risalente al 1100, dove un tempo venivano conservati i cibi per affrontare il lungo periodo invernale. Il ghiaccio veniva trasportato sul dorso dei muli fin dentro la neviera e poi sistemato nelle nicchie alternato a strati di paglia. Le cavità lungo la rampa, una volta riempite con la neve, servivano a creare una barriera al caldo che entrava dall’esterno nei mesi più caldi. Il pavimento era anch’esso coperto con acqua ghiacciata e ai ganci sul soffitto venivano appesi i cibi, che potevano godere di questo felice ricovero fino a metà luglio, quando la neve sciogliendosi entrava in un canale di scolo, ancora visibile, per essere raccolta in un pozzo e riutilizzata.
Canzano, la nevieraIn passato le neviere erano in tutto cinque ed appartevano alle casate nobili del paese, ma di queste una sola è ancora in buone condizioni. Una tradizione portata a Canzano dal popolo Saraceno, che qui giunse intorno all’anno Mille e il cui passaggio è ancora testimoniato dalla presenza di famiglie il cui cognome De Nigris indicava il colore tendenzialmente scuro dell’incarnato. E, mentre lo scorrere dei secoli ha modificato il volto e il cuore del mondo tutto intorno, nella neviera di Canzano vicende, storie e tradizioni risplendono alla luce tenue delle candele, con il tempo immobile, fuori dalla porta, che rispettosamente attende e promette di non entrare a mutare l’incanto di un luogo lontano quasi 1000 anni ormai.
(Foto: Romano Fanì)

Maria Orlandi


16 Marzo 2010

Categoria : Turismo
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