La CÃ ritas per i terremotati abruzzesi
L’Aquila – Scrive la Cà ritas Italiana: “Mentre il freddo e il maltempo di questi giorni aggiungono altra precarietà a quella prodotta dal sisma, ed evidenziano la necessità di approntare, nei tempi più rapidi possibili, sistemazioni meno provvisorie delle tendopoli, Caritas Italiana e le 16 Delegazioni regionali Caritas continuano a condividere con le popolazioni dell’Abruzzo disagi, preoccupazioni e dolori. L’impegno è quello di far ritrovare quanto prima il bandolo di una quotidianità perduta, impedendo che il terremoto sconvolga per sempre le trame di vita di individui, famiglie e comunità .
Sul versante operativo, prosegue l’intensa attività del Centro di coordinamento nazionale Caritas, aperto presso la parrocchia di San Francesco nel quartiere di Pettino a L’Aquila, e attraverso le Caritas diocesane e le Delegazioni regionali si stanno contattando in tutta Italia gli operatori, che possono lavorare nei centri di ascolto delle parrocchie dell’arcidiocesi de l’Aquila. Quest’ultimi rappresentano il primo, fondamentale livello dell’azione pastorale Caritas nel territorio: tramite essi sarà possibile far emergere i bisogni reali delle comunità , quindi calibrare la progettazione degli interventi.
«Il centro di ascolto è essenziale – dice don Dionisio Humberto Rodriguez Cuartas, direttore della Caritas diocesana dell’Aquila e parroco di Paganica, epicentro del sisma -, perché è la Caritas che cerca di essere presente e soprattutto cerca di essere vicina a chi è provato, a chi vive il momento della difficoltà . E sono certo che attraverso la presenza degli operatori Caritas daremo risposte a tante necessità . La speranza – conclude don Dionisio -, è che il giorno di domani sia migliore di quello di oggi».
La strada del gemellaggio – già sperimentata con successo a partire dal terremoto in Friuli nel 1976 e più di recente in Umbria nel 1997 e in Molise nel 2002 – è percorribile da tutti, e la Chiesa in Italia con la Caritas (in collaborazione con Azione Cattolica, Pastorale giovanile, molteplici associazioni) sta dando l’esempio. Ogni realtà gemellante si fa carico di un intervento nei limiti della propria disponibilità e la realtà gemellata si impegna a fare il miglior uso degli aiuti ricevuti. Con questa modalità Caritas Italiana pensa di coinvolgere almeno 1.500 operatori nelle prossime settimane e mesi.
Intanto, in attesa di quantificare gli esiti della colletta nazionale promossa domenica scorsa dalla Conferenza Episcopale Italiana in tutte le parrocchie d’Italia, ammontano attualmente a circa 4 milioni di euro le offerte spontanee, che continuano ad arrivare a Caritas Italiana. Serve un impegno corale e finora la risposta di comunione e di solidarietà è stata pronta ed ampia, travalicando i confini del nostro paese e coinvolgendo circa 50 Caritas di tutto il mondo”.
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