Massimo Cialente “sindaco del terremoto”
L’Aquila – Massimo Cialente scrive. “Che il centrodestra abruzzese si trovi in difficoltà dovendo portare come candidato alla presidenza della regione un illustre sconosciuto, letteralmente catapultatoci da Roma e Milano dal Berlusca, Salvini e Meloni è cosa nota a tutti. Basterebbe ricordare le dichiarazioni del responsabile regionale della lega, Bellachioma che ne disse di tutti i colori, con un niet roboante che si è poi rimangiato come si è rimangiato il niet minaccioso a Gerosolimo ed Olivieri. (Devo riconoscere che i leghisti abruzzesi sono grandi incassatori!!).
Leggo che al povero Biondi hanno assegnato, credo forse pesantemente, obligandolo proprio, il compito di intervenire a difesa del proconsole romano che ci vorrebbero inviare. In questa sua “mission impossible”, il Biondi prova a fare un paragone tra il ruolo che Giovanni Legnini ha avuto nel damma del terremoto rispetto allo sconosciuto proconsole.
Chiunque abbia seguito realmente le vicende del terremoto, in prima persona, dovendo anche esporsi pesantemente, e pagandone le conseguenze, sa bene come Giovanni Legnini sia stato insieme a pochi altri politici nazionali (Gianni Letta, Barca, Bersani, Lolli e poi Pezzopane) uno di coloro che ci hanno letteralmente salvato.
Non mi sorprende che Biondi ignori molti passaggi della nostra storia recente. Come sindaco di un piccolissimo comune, si era ritagliato un ruolo marginale, preoccupandosi di assistere 424 cittadini. Non è un caso se è ancora convinto che per la ricostruzione il Governo Berlusconi avesse stanziato 10 miliardi, come afferma in alcuni commenti del suo post, confondendo le spese per l’emergenza con i soldi per la ricostruzione promessi e tra l’altro in parte mai dati.. Biondi non ricorda che nel 2012, non c’erano più fondi, essendo finiti i due miliardi, e che fu necessaria una grande battaglia per ottenere il miliardo e due con l’introduzione della tassa di scopo sui bolli. Soldi ottenuti con battaglie dure, per strappare fondi che in parte andarono anche al suo comune. Se rileggesse gli atti del Senato, forse scoprirebbe chi si è battuto per introdurre quelle cifre, come membro della commissione bilancio. I 5 miliardi e 100 assegnati finalmente per il cratere, si devono si al governo Renzi, ma tutta l’operazione fu condotta da Legnini, che allora lavorava con Mancurti. Così come si devono a Barca e Legnini le due leggi che finalmente fecero un minimo di chiarezza sulle norme della ricostruzione, completate successivamente dalla legge Pezzopane.
Questa è storia. E’ la nostra drammatica storia, che va ricostruita. Sta tutta nei siti, di Abruzzoweb, Newstoun, il centro , il messaggero.
Andate a ritrovare quei momenti drammatici!!
Non metto in dubbio che Biondi abbia visto il proconsole con la Meloni, che fu presente solo nel suo paesello, per vecchia amicizia.
Io il proconsole in quegli anni non sapevo neanche chi fosse, mai visto.Eppure a Roma c’ero sempre!!!!
E non l’ho visto neanche nel sisma del 2016 ed in quello del 2017, che ha devastato Teramo e l’alto aterno.
Ora si è cominciato a far vedere, dopo la nomina a proconsole. Prima chi l’ha mai visto?
E’ un post il mio per rendere omaggio a chi ci è stato realmente vicino, pagando anche dei prezzisi puà apprestare a celebrare il decennale con le menzogne!
Ultima cosa. In un suo commento Biondi accusa Legnini di contiguità con broker che hanno scorrazzato nel cratere, dicendosi pronto a fare nomi e cognomi.
Certo che può farli, credo che li conosca bene In gran parte, credo tutti, sono quelli che gli hanno assicurato l’insperata vittoria due anni fa.
Ne vogliamo parlare?
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