Il sogno di Pisolino: un viaggio fantastico tra narrazione e rappresentazione
di GIANFRANCO GIUSTIZIERI -
Libri diversi in attesa di lettura, tutti importanti secondo gli indici di gradimento espressi dai volumi di vendita o da segnalazioni della critica militante. E più nascosto, sul piano della scrivania, un volumetto quasi quaderno sembra sussurrare: “Prendimi, ti dono parole, immagini, intuizioni, spazi, colori. Quindi sogni.”
Ne sfoglio le pagine e un insieme multicolore si snoda attraversato da un metaforico lunghissimo tappeto volante di parole per portarci lontano, come nell’immaginifico viaggio di Aladdin con la sua Jasmine nel celebre film d’animazione della Walt Disney. Rime, assonanze, metafore, giochi di parole ed altro ancora si rincorrono, s’intrecciano, si distendono, rimbalzano, volano e costruiscono una filastrocca, erigono una storia! Poi in ogni foglio la matita, il pennarello, il colore, una grande varietà di codici espressivi rivelano immaginazione, gusti, scelte, interessi, simboli, animismo: il pensiero narrativo del bambino e il valore del disegno.
Questo è, ad un primo sguardo, il libro di Daniele Fracassi “Il sogno di Pisolino. Illustrato dai bambini delle classi terze Scuola primaria di Marcianese – IC Don Milani Lanciano – a.s. 2017-2018” Casa Editrice Carabba, Lanciano, 2018.
Fracassi non è più tra noi. Ma il suo amore per il teatro e la scrittura vive ancora grazie anche all’opera e all’attività di Eva Martelli che ha desiderato la luce per questa lunga filastrocca, uno degli ultimi sogni di Daniele, affidandola a bambini di terze classi elementari e ai loro insegnanti per una visione dal forte valore proiettivo attraverso simboli rappresentativi che accompagnano e rappresentano il linguaggio: il disegno come funzione privilegiata d’accesso.
Pisolino è un bravo bambino sia a casa che a scuola con un piccolo problemino mattutino: non riesce ad alzarsi al richiamo della mamma e preferisce indugiare a lungo nel tepore del suo letto sognando “un mondo intero”. Nei suoi sogni compaiono tutti gli elementi che caratterizzano la poetica infantile: la natura nei suoi molteplici aspetti trasformati in elementi vivi e vitali e dai particolari comportamenti fuori da ogni standardizzazione, gli animali autentici ma strani e animati da una personale logica creativa, le cose immerse in un realismo magico senza limite. Un viaggio onirico oltre ogni confine, si gioca dalla terra al mare al cielo tra stelle e pianeti insieme ai compagni di una bizzarra arca di Noè. Poi per Pisolino un risveglio forzato da parte del papà, la corsa a scuola mentre intorno il mondo è più bello, forse erede del sogno e l’incontro con Pisolina la sua compagna di banco. Entrambi felici, accomunati dal desiderio di scambiarsi i racconti, si allontanano dall’Autore che rivolgendosi ai potenziali lettori li invita a continuare con i propri sogni: “Ora, cari miei bambini / preparate i quadernini. / Un bel sogno voi scrivete / e felici poi sarete.”
La filastrocca di Fracassi, che segue una lunga tradizione compositiva, da Gianni Rodari a Roberto Piumini per citare i più conosciuti, “ è un testo complesso” come avvertono gli insegnanti nella loro nota introduttiva secondo molti elementi: una lunga narrazione che può facilmente distrarre una persistente attenzione infantile, alcuni termini linguistici non di comune uso per l’età degli alunni della scuola primaria, i frequenti cambi scenici che esigono veloci supplementi cognitivi.
Ma le strategie didattiche messe in campo e colte nella resa finale del lavoro di aula, hanno portato i bambini ad interpretare e sognare le loro storie, a riversare nel disegno, in piena autonomia, la conquista del contenuto e a liberare una forma personale di espressione. È la componente creativa che i bambini hanno stabilito con la filastrocca ascoltata e il proprio ambiente, è una progressiva conquista di contenuti e di libertà narrativa. L’espressione figurativa stimola i sensi, educa la mano, impegna totalmente il fanciullo nelle sue componenti affettive, intellettive, sociali e biologiche. E ciò si coglie in ogni tavola, come ben evidenzia la sociologa Eide Spedicato Iengo nelle significative pagine introduttive alla lettura del libro.
Animismo diffuso, disegni singolari derivanti dal modo in cui i bambini hanno percepito la storia di Pisolino per creare la loro storia e riversare sulla tavola i loro concetti rappresentativi. In ogni immagine c’è tutto il bambino, il suo mondo, i suoi sogni, i suoi desideri. Il colore accompagna e definisce la linea della matita e la semantica delle parole nelle diverse gradazioni per aperture di gioia e di movimento e con pennellate robuste e scure per situazioni di ansia, di attesa, di paura.
Infine e non ultimo il tema del sogno: “[…], per Daniele Fracassi una vita senza sogno non avrebbe senso: sarebbe smorta, sbiadita, incolore. Il sogno, invece, dà spazio a pensieri che sorprendono, consente la realizzazione simbolica dei desideri, avvicina a nuclei nascosti dell’Io che chiedono di emergere e di essere ascoltati: nel sogno, infatti, il razionale e l’irrazionale, il reale e il surreale, il vero e il fantastico, il prevedibile e l’imprevedibile consentono di dare sfogo ai contenuti dell’inconscio e di evadere in un altrove dove tutto è possibile, bizzarro, estroso, senza tempo”, così la Spedicato nelle pagine finali. Infatti l’esperienza umana diviene nel sogno spontaneamente creativa, si libera di ogni laccio e magicamente si trasforma. Chi più dei bambini ha diritto di esprimere pienamente il potere creativo senza essere sopiti da una società che tende a smorzare entusiasmo, gioia e autonomia! E noi adulti con loro.
Nota:
Daniele Fracassi (L’Aquila 1955 – Lanciano 2017), attore, regista e drammaturgo, ha dedicato la sua vita al teatro. Nel 2001 ha fondato a L’Aquila la Compagnia Teatrale “Il piccolo resto”, luogo di sperimentazione e ricerca teatrale. Negli ultimi anni ha scritto anche testi per bambini e ragazzi. Il suo ultimo lavoro, “Il sogno di Pisolino” è uscito dopo la sua scomparsa per volontà della moglie, l’attrice Eva Martelli.
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