Tutti contenti, meno L’Aquila
Capodanno è andato bene in tutto l’Abruzzo, tra tappi di spumante, brindisi, musica, danze, sbornie e molto altro. Ovunque, meno che a L’Aquila, dove una discoteca è stata sgomberata per eccesso di presenze e il concerto di mezzanotte non c’è stato,, o meglio è cominciato ad anno nuovo entrato. I musicanti hanno fatto tardi. Una magra storica per il Comune organizzatore, anche perché pare che del Comune non fosse presente nessuno.
Non è una tragedia, sia chiaro, ma la solita farsa. Con tutta la comprensione per chi si è arrabbiato di brutto sfogandosi sui social senza mezzi termini.
Oggi le stronzate istituzionali hanno un tribunale che non conosce assoluzione: la rete. Lì non si guarda in faccia nessuno e fioccano batoste e vituperio popolare. Una volta si chiudeva la faccenda con due righe sui giornali, oggi manco a pensarci: sono batoste su batoste. Una gran forma di democrazia diretta…
Forse persino dei politici e degli amministratori comunali impareranno che chi sbaglia paga e che non c’è trippa per gatti. Le cose le faccia chi le sa fare. Come dire: lascino perdere. L’avevamo detto: brindisi con il bicchiere colmo d’acqua. Ma qui non è neppure acqua, indovinate cosa è. Sì, proprio quella.
PENSIERINO – Guardato il cielo alla fine del 2018, e subito dopo all’inizio del 2019. Niente di diverso. Solo un pezzetto di tempo di meno per tutti.
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