Cialente e maxi L’Aquila
Scrive l’ex sindaco aquilano Massimo Cialente: “Di nuovo questa mattina il Prof. Alessandro Monti, già professore ordinario di Economia Politica Economica dell’Università di Camerino, rilancia, dopo averlo fatto una prima volta sul Manifesto il 27 ottobre, la sua crociata contro l’apertura all’Aquila, in Palazzo Ardinghelli, della sede distaccata del MAXXI, museo di arte contemporanea di Roma.
Nel suo articolo, che mi pare lasci trapelare una certa antipatia nei confronti del MAXXI, afferma che l’iniziativa assunta dall’allora Ministro Franceschini sia stata una scelta “verticistica e calata dall’alto”.
Io non so chi abbia informato il Prof.Monti, ma certo qualcuno non ben documentato o portatore di altri interessi.
La richiesta di istituire un Museo d’Arte contemporanea in Palazzo Ardinghelli fu richiesta, non solo suggerita, ma avanzata formalmente , dall’amministrazione comunale, in primis dal sottoscritto, che proprio per questo invitò il Ministro Franceschini e dopo pochi giorni il sottosegretario al Mibact Ilaria Borletti Buitoni, a visitare lo storico e bellissimo edificio, con i lavori di restauro in corso, per verificare la possibilità di farne museo, cosa della quale eravamo convintamente entusiasti.
E sempre l’amministrazione comunale si batte perché si realizzasse la sede distaccata del MAXXI.
Perché? Perché c’era, e spero sussista ancora, un’idea di fondo del futuro dell’Aquila, città della cultura e di un turismo, di turismi, di qualità .
Una sede distaccata di un grande Museo è un’occasione unica, che proietterebbe la nostra città in un grande circuito internazionale, caratterizzandola. Non è un caso che già grandi artisti abbiano risposto ad una call per esserci.
Il Prof. Monti ritiene che il MAXXI trascurerebbe le energie vitali degli artisti ed operatori culturali aquilani.
Posto che ancora una volta emnerge, da chi informa persone che non vivono la città , questo miope senso di autarchia e di chiusura a tutto e tutti, vizio antico della nostra comunità , il Professore ignora che già sono avviati contatti tra il MAXXI e la nostra Accademia di Belle Arti. L’idea dell’Amministrazione Comunale, sin dall’inizio, è quella di puntare ad avere artisti di fama internazionale chiamati a realizzare una loro opera nella nostra città , in Palazzo Ardinghelli, con la presenza degli studenti dell’Accademia. Un’esperienza unica, che gli studenti dell’Istituto Sperimentale di Cinematografia potrebbero seguire, ricavandone splendidi documentari o corti.
Il MAXXI diverrà così non solo un Museo, ma un grande centro culturale, destinato soprattutto ai giovani.
Quindi vorrei rassicurare il Prof. Monti che non è assoluatamente vero che qualcosa si stia “catapultando sulle nostre teste”
Di fatto la proposta del Prof. Monti è quella di annullare la venuta del MAXXI e di affidare Palazzo Ardinghelli al Polo Museale d’Abruzzo ed al Museo Sperimentale di Arte Moderna, sino alla ricostruzione delle loro sedi.
Sarebbe a mio avviso un errore catastrofico e miope.
Attualmente nel centro storico abbiamo già alcuni prestigiosi edifici restaurati e restituiti al loro splendore, che transitoriamente potrebbero essere affittati ed utilizzati, chiedendo ad esempio un contributo, che sono certo arriverebbe, a degli sponsor, in primis la Fondazione Carispaq, considerando che tra qualche anno riavremo sia il restauro della Fortezza Spagnola che di Santa Maria dei Raccomandati.
Questa vicenda, francamente, mi sembra ancora una volta legata alle solite polemiche e gelosie tra enti ed istituzioni, dettate questa volta anche dalla volontà di mettere le mani sul finanziamento per la realizzazione del MAXX, da noi ottenuto con tanta fatica.
Credo che sia ora che rispetto a queste polemiche ed interessi particolari l’Aquila dica basta, e cominci a guardare più in alto.
Piuttosto un’ultima riflessione. Io mi sono perso nei meandri delle varie riforme del MIBACT, per cui non so bene districarmi tra le varie competenze. In passato ho letto, su stampa e siti locali, di pochi visitatori al MUNDA. Forse dirò una corbelleria, ma in questi anni mi hanno insegnato che i musei sono tanto più attrattivi quanto più hanno opere d’arte di alto valore e pressoché unici. Continuo a chiedermi perchè alcuni reperti archeologici di altissimo valore, come ad esempio il Letto d’Osso della necropoli di Fossa, ed altri meravigliosi reperti lì rinvenuti non possano trovare una collocazione nel nostro Museo, ma siano ancora esiliati. Spero di essere smentito, ma queste sono le informazioni in mio possesso.
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