CGIL: personale della Asl inizia la mobilitazione
L’Aquila – Stamattina si è tenuto, nell’ambito dello sciopero nazionale di 24 ore per medici, veterinari e dirigenti, sanitari un presidio unitario davanti l’ospedale San Salvatore dell’Aquila al quale hanno aderito i sindaci del Comitato ristretto della Asl per rivendicare i carenti finanziamenti per il Fondo sanitario nazionale, per rivendicare la necessità di incremento del personale della sanità provinciale, per la tutela dei diritti dei lavoratori, per il riconoscimento della giusta retribuzione e per la difesa delle aree interne, rimettendo al centro un servizio sanitario di qualità ed efficiente che risponda al diritto costituzionale alla cura e alla salute del cittadino.
Il presidio di oggi è solo l’inizio di una serie di azioni di protesta e rivendicazione che vedrà la Fp Cgil, congiuntamente ad altre sigle sindacali, proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale della Asl e la richiesta di convocazione della Asl e della Regione Abruzzo in sede prefettizia al fine di rivendicare i contenuti di una piattaforma sindacale che vede l’effettivo ripristino della dotazione organica del personale, carente di circa 700 unità lavorative, con conseguenze negative sulla qualità delle prestazioni erogate, sulla garanzia dei livelli minimi di assistenza che conseguentemente incidono negativamente sulle liste di attesa e sui diritti dei lavoratori, i quali si vedono frequentemente negato il diritto alla fruizione delle ferie, dei riposi minimi obbligatori in dispregio della vigente normativa, che con la attuale dotazione organica viene quotidianamente disattesa. La protesta parte dal mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro della Dirigenza Medica e Veterinaria fermo ormai da oltre dieci anni. Solo attraverso il rinnovo del contratto si può tornare a dare dignità alla professione e si garantisce il diritto alla salute del cittadino.
Riteniamo urgente e non più procrastinabile procedere immediatamente alla saturazione della dotazione organica attraverso la stabilizzazione dei lavoratori precari, che ad oggi superano le 400 unità , e l’avvio delle procedure concorsuali: in carenza di ciò entro brevissimo termine le corsie e i reparti rimarranno deserti. L’atto della Regione Abruzzo approvato ieri sera rappresenta un primo passo sicuramente importante. Atto adottato anche a seguito delle innumerevoli richieste da parte della Fp Cgil, che da tempo rivendicava l’avvio delle procedure concorsuali e di stabilizzazione del personale precario in servizio nella Asl n. 1.
Il piano assunzioni però non è sufficiente a ripristinare uno standard quantitativo minimo di personale utile a garantire i livelli minimi essenziali. Infatti delle 207 assunzioni autorizzate poche saranno effettivamente le nuove assunzioni, poiché per la maggior parte si tratterà di trasformazioni di rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato e tanti saranno ancora i precari da stabilizzare. Inoltre vorremmo sapere con quale tempistica si procederà ad attuare il piano assunzioni, visto che rispetto agli impegni che erano stati assunti siamo in forte ritardo, ed oggi pertanto è necessario garantire quel ricambio generazionale dopo che per anni c’è stato il blocco del turnover. Assunzioni, specializzazioni e contratti sono i tre nodi che rischiano di mettere in crisi il Servizio Sanitario, già fortemente compromesso, che riesce a mantenere dei livelli minimi solo grazie al senso di responsabilità e allo spirito di abnegazione di tutti gli operatori sanitari. Infatti se oggi non venissero più garantiti gli straordinari e fosse permessa l’ordinaria fruizione delle ferie, che finora molto spesso non venivano godute per far fronte alle necessità di coprire i turni, l’intero sistema andrebbe incontro al collasso semplicemente usufruendo dei propri diritti. La sanità pubblica della provincia dell’Aquila necessita, al fine di migliorare i livelli di assistenza, di investimenti urgenti in termini di tecnologia e di personale qualificato, anche attraverso la formazione continua.
Torniamo a ribadire la necessità di un intervento urgente sul fronte del riequilibrio territoriale tra le aree costiere e le aree interne della Regione Abruzzo, intervento finalizzato a un’inversione di tendenza sull’inesorabile processo di spopolamento, che può essere evitato solamente attraverso un miglioramento e implementazione dei servizi ed una efficace integrazione tra ospedale e territorio. Non sfugga a nessuno la grave carenza di posti letto in attività di Residenza per anziani pubblica, Residenza Protetta e servizi riabilitativi.
Infine confermiamo la nostra contrarietà al ricorso al progetto di finanza per la costruzione del nuovo ospedale dell’Aquila. Riteniamo tale percorso assurdo dopo che, solo negli ultimi anni, sono stati spesi oltre 57 milioni per il ripristino dello stesso nosocomio. e poniamo di nuovo all’attenzione della Asl e delle istituzioni la totale assenza di programmazione per il ripristino e il recupero del plesso di Collemaggio, in stato di totale abbandono da quasi dieci anni, cioè dall’evento sismico del 6 aprile 2009. La priorità per la Cgil è rimettere al centro il lavoro e i servizi che rendano attrattivo il Sistema sanitario provinciale pubblico, sia per le professionalità che per l’utenza.
Non c'è ancora nessun commento.