Carriole e protesta contro sciacalli: lezioni di civismo da una popolazione esasperata


L’Aquila – CARRIOLE, stavolta senza assurdi spintoni con le forze dell’ ordine (che immancabilmente poi si facevano da parte), e anche una protesta spontanea e improvvisata contro gli sciacalli. Le carriole sono tornante un centro per rimuovere macerie, sassi, frammenti di pregio, tutti accantonati in ordine perchè possano essere recuperati (se mai vi sarà una vera ricostruzione della città com’era). Il lavoro di tanta gente comincia anche a dare dei frutti: le macerie rimosse non sono simboliche, visto che ne sono state portate via per tonnellate. Forse si potrà davvero raggiungere l’obiettivo di ripulire piazza Palazzo prima del 6 aprile prossimo. Oggi a spalare e spingere carriole erano davvero tanti, e con entusiasmo spesso goliardico. C’è chi ha appeso una “callarella” da muratore alla statua di Sallustio in piazza Palazzo, e ha dotato lo storico anche di una pala perchè scendesse e desse una mano anche lui. Sallustio non lo ha potuto fare ma sicuramente lui, che a Roma abitava negli horti lussuosi del centro, potendo lo avrebbe fatto. Le macerie rimosse sono davvero tante e la piazza sta riacquistando il suo aspetto di salotto tra Comune e Provincia, di cuore della piccola capitale amministrativo-burocratica ormai stravolta e sbriciolata.
Soprattutto, la gente, la civilissima gente aquilana (stavolta è il caso di dirlo) ha impartito a tutti una lezione, ha dato una sferzata salutare, ha detto chiaro e tondo che vuole esserci: un’indicazione perentoria a tutti, con dimostrazione evidente che forse qualcosa di utile e di produttivo in centro si sarebbe potuta anche fare in un anno di niente.
VIA AMITERNUM – La protesta, invece, riguarda gli sciacalli nella zona di via Amiternum. La gente dice, e non si può darle torto, che le case semicrollate e abbandonate da un anno sono facilissime prede di ladri, definiti in casi del genere sciacalli. In pratica è assente ogni forma di attenzione, vigilanza, sorveglianza. Tant’è vero che i furti si ripetono e sono ormai centinaia, interi quartieri presi di mira più e più volte, resti di vite sconquassate portati via impunemente. Tutto ciò è favorito dalla sorveglianza che è ovviamente meno attenta dei primi tempi, e dal fatto che interi quartieri sono al buio e fa paura avventurarvisi: la fa alla gente normale, non agli sciacalli si sguazzano in simili situazioni. Per via Amiternum, è un caso a parte. La strada era semibuia prima, in tempi normali, perchè servita da un’illuminazione fioca e debolissime, spesso interrotta per settimane intere. Ora è semibuia e totalmente deserta, almeno di notte. Il quartiere era un esempio di aquilanità al massimo livello: trascurato, buio, trafficato, non vigilato. Un classico pezzo di perferia abbandonata in una città sciatta e maltenuta da sempre. Oggi aggiungete gli sciacalli. C’è davvero da prendersela e ogni protesta è comprensibile. Servirà a qualcosa? (Nella foto Col via Amiternum)


14 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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