Per Geo. Abruzzo di carratelli e mulari
Qualcosa di muove, dopo decenni di sonno inerte, per l’immagine dell”Abruzzo, che spunta nelle tv nazionali anche sotto forma di promozione delle patate del Fucino e del vino Montepulciano. Qualcuno ha finalmente capito come ci si comporta. L’immagine è la promozione, cominciando dalla tv. Ma non è tutto.
Oggi la trasmissione Rai Geo ha dedicato uno speciale al Parco nazionale d’Abruzzo. Magari si sarebbe ottenuto un risultato più completo parlando anche dei parchi del Gran Sasso e della Najella, ma bisogna accontentarsi e persino ringraziare Geo.
L’Abruzzo descritto con belle immagini, è una specie di sintesi ovvia e ferma nel tempo: i mulari che trasportasno la legna, un artista fabbro, un giovane imprenditore agricolo, una signora che cucina carratrelli e orapi.
L’Abruzzo viene raccontato come se fosse fermo al secolo scorso, senza cenni sul suo turismo, sui monumenti, sulle risorse artistiche. A momenti non si capisce neppure dove sia andata la telecamera. Davvero poco, ma meglio di niente.
Di sicuro chi ancora immaginava pecore, lupi e abili artigiani quasi in estinzione non new sa di più. E’ coisì che si attrae turismo? Ma forse nkn vollevano ayyrarre, ma consigliare di venire da noi convinti che qui vivano Mormoni e cariatidi del passato.
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