Macerie, ecco cosa spetta alla Provincia – Una relazione esaustiva dell’ing. Francesco Bonanni


L’Aquila – “Siamo vicini e solidali con tutti i dipendenti ed i funzionari della Provincia dell’Aquila che, nell’emergenza del dopo terremoto, in questi mesi, si sono dimostrati vicini alla popolazione colpita, dando prova di professionalità e senso di responsabilità, e occupandosi anche, in alcuni casi, di ciò che non dovevano”. Queste le parole della Presidente della Provincia Stefania Pezzopane e dell’assessore Michele Fina. “Ci dispiace – ha aggiuntola Pezzopane – che in clima di campagna elettorale, anche loro, con tutta la Provincia, siano stati tirati in ballo per inutili polemiche che la politica farebbe bene a risparmiarsi. In questo senso – ha aggiunto Fina – un ringraziamento particolare va all’ingegner Francesco Bonanni che ha fornito una relazione sulle attribuzioni dei compiti che può senza dubbio servire a fare chiarezza ed a mettere fine a questa inutile polemica”.
Ecco la relazione, completa ed esaustiva, dell’ingegner Bonanni.
Relazione sulle attribuzioni della Provincia.

In relazione alla dibattuta questione del riparto di competenze in relazione alla gestione dei rifiuti, ivi compresi i materiali derivanti da crolli e demolizione degli edifici pubblici e privati, si ritiene necessario chiarire quanto di seguito.

Il nuovo quadro di riferimento normativo, scaturito dalla promulgazione della Legge n. 77/2009 e dalle numerose Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha sostanzialmente offerto ai Comuni colpiti dal sisma gli strumenti per operare con efficacia e rapidità, prevedendo in particolare che:

1. iComuni stessi:
 sono considerati produttori delle macerie;
 gestiscono le macerie come rifiuti solidi urbani – RSU (CER 20 03 99);
 provvedono all’individuazione dei siti da adibire a deposito temporaneo e selezione dei materiali derivanti dai crolli e dalle demolizioni, avvalendosi del supporto tecnico della Provincia e dell’A.R.T.A.;
 allestiscono e gestiscono gliimpianti di deposito temporaneo (per i quali, come noto, non è richiesta alcuna specifica autorizzazione) dove effettuare la cernita e la selezione necessarie a raggruppare i rifiuti in flussi omogenei da avviare, prioritariamente, a recupero;
 sono autorizzati, ex lege, ad utilizzare impianti mobili e di recupero per la gestione di tali rifiuti all’interno dei siti di deposito temporaneo individuati;
 dispongono la rimozionedei materiali derivanti dai crolli e dalle demolizioni ed il loro trasporto ai siti di deposito temporaneo, con il concorso dell’A.R.T.A. e dellaA.S.L.. Possono, inoltre, ai sensi dell’art. 198, comma 2 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., che attribuisce ai Comuni la competenza della disciplina della gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti, stabilire in particolare le modalità del servizio di raccolta e trasporto di tali materiali, proprio in virtù della loro classificazione in rifiuti urbani;
 comunicanoal Commissario delegatoi dati relativi alle attività di raccolta, trasporto, selezione, recupero e smaltimento dei rifiuti effettuate e ne rendicontano i relativi oneri.
2. Il Presidente del Consiglio dei Ministri:
 con apposite ordinanze può definire le modalità operative per la gestione di tali rifiuti;
3. La Regione:
 individua le discariche per lo smaltimento dei rifiuti che non possono essere avviati a recupero;
 ha costituito il “TAVOLO AMBIENTE” coordinato dall’Assessorato Regionale all’Ambiente ove partecipano tutti i soggetti pubblici e privati e gi Ordini professionali comunque interessati;
4. L’ISPRA:
 assicura il coordinamento delle attività realizzate dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente dell’Abruzzo nell’ambito delle previsioni stabilite dalla stessa normativa speciale, nonché il necessario supporto tecnico-scientifico alla Regione Abruzzo.
5. alla Provincia
come ben evidente, non sono assegnate competenze pur avendo partecipato dal primo giorno a qualsiasi attività inerente la gestione dei rifiuti e delle macerie sia presso la DICOMAC che nel c.d. tavolo ambiente. Soltanto con il co. 5, art. 1, OPCM n. 3767 del 13 maggio 2009 è stabilito che “i comuni provvedono alle iniziative (di loro competenza) … avvalendosi del supporto tecnico ed operativo della Provincia e dell’ARTA.”

Ciò nonostante la Provincia si è resa disponibile, fin dal primo momento, a collaborare con la Protezione Civile e con i Comuni per tutte le iniziative ritenute necessarie, al punto che:
1) abbiamo contribuito alla scrittura di tutte le Ordinanze in tema di gestione dei rifiuti sia liquidi che solidi. Per la precisione molte delle disposizioni, ancorché sottoposte al controllo dei diversi Ministeri, sono state materialmente scritte dal Settore;

2) le Linee Guida per la raccolta e trasporto delle macerie sono state predisposte direttamente dalla Provincia, così come quelle per l’allestimento dei siti per il deposito temporaneo e quelle per la gestione dei rifiuti liquidi;
3) sono stati supportati tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta ed in particolare il comune dell’Aquila per l’individuazione dei siti di deposito temporaneo;
4) la Provincia ha partecipato a tutti i sopralluoghi necessari alla promulgazione delle ordinanze di occupazione d’urgenza dei siti di deposito straordinario.

Tutte le attività sopra descritte e la considerazione che la Provincia, pur senza competenze specifiche, si è guadagnata presso la Protezione Civile hanno indotto il Vice Commissario alla Emergenza a indicare le strutture tecniche del nostro Ente quali punti di riferimento per i Comuni durante la fase emergenziale e per le attività propedeutiche alla ricostruzione.
Un ruolo, non ufficiale e non sancito da alcuna disposizione legislativa, di ausilio ed appoggio per tutte le Amministrazioni comunali.
Proprio in tale ottica la Provincia ha elaborato, su richiesta del Prefetto formalizzata durante il convegno sulla gestione delle macerie del 13 novembre 2009, un c.d. “Piano di Azione” individuando misure di breve periodo (da attuare in 45 giorni) e medio periodo (da attuare in 4 mesi) per il superamento della emergenza.
E proprio in tale veste ha partecipato al “Tavolo Ambiente” costituito a novembre dalla Regione Abruzzo, coordinato dall’Assessorato all’Ambiente, insieme ad altri 20 soggetti pubblici e privati tra i quali l’ARTA, l’ISPRA, i Comuni, alcuni Dipartimenti Regionali, l’ANCI, i VV.F., l’ANCE, le Organizzazioni di categoria,gli Ordini professionali, la Guardia di Finanza, ecc..
Sono state tenute oltre 15 riunioni per verificare, in termini di fattibilità e congruenza, le 23 proposte pervenute da imprenditori privati e da Amministrazioni comunali a seguito della pubblicazione di un bando pubblico con il quale la Regione ha chiesto la disponibilità di siti per il recupero ambientale da effettuare tramite l’utilizzazione delle macerie.
A fronte di ciò occorre far rilevare che, ad oggi, l’unica proposta concreta e formale circa la risoluzione delle problematiche connesse alla gestione delle macerie è quella predisposta dalla Provincia ed inviata alla Regione Abruzzo.
In conclusione si ribadisce che sia le norme in vigore che le Ordinanze promulgate negli ultimi 11 mesi NON ASSEGNANO ALLA PROVINCIA ALCUNA ATTRIBUZIONE DI COMPETENZE, fatta eccezione per il supporto tecnico ai Comuni per l’individuazione dei siti di deposito temporaneo.
Attribuzione che è stata pienamente svolta sia per il sito della TEGES a L’Aquila sia per il sito del Comune di Barisciano (ex discarica comunale).

Francesco Bonanni


13 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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