“Agricoltura morente, ma pensano alle escort”
Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa: “La politica italiana: lontana anni luce dai veri problemi, continua a pensare alle Escort!!
Ormai la crisi è irreversibile. Le procedure coatte non si contano e i dati sono allarmanti: nel mese di febbraio, in tutto il Mezzogiorno migliaia sono le aziende agricole in fase implosiva e fallimentare per un totale decine di migliaia di ettari, pignorate e messe all’asta. Basta uno sguardo anche sommario agli avvisi fallimentari per rendersi conto di quello che accade in tutte le Regioni del Sud. Si tratta di un fenomeno che va allargandosi a macchia d’olio e che rischia dimensioni tali da ripercuotersi sull’ordine pubblico che, a questo punto, viene messo in seria discussione e che solo l’intervento delle istituzioni, attraverso una vera riforma della politica agricola, può salvaguardare. Attraverso le innumerevoli manifestazioni di protesta attuate in quasi tutta l’Italia, Loro sanno che la crisi non risparmia più nessuno, anzi è ormai diventata endemica. E i tristi fatti di Rosarno, che devono farci riflettere, sono l’ennesima manifestazione del malessere in cui versa l’agricoltura. Basta guardare le cifre Eurostat per il 2009, per rendersi conto che il reddito agricolo dei Paesi europei ha subito una diminuzione del 12,2% e la diminuzione dei redditi degli agricoltori italiani ha raggiunto l’impressionante cifra del 25%.
Ora pensando che il 25% è un valore medio, si ricava che alcuni redditi hanno subito un’erosione contenuta e altri sono al limite della bancarotta, condizione dalla quale si esce o chiudendo la propria azienda, o vendendola, o sottoponendosi alle soluzioni iugulatorie degli usurai o della malavita, o trasformando i campi in produttori di energia, invece che di alimenti, con grave danno collettivo. Occorre quindi una più compiuta e urgente analisi, in quanto le cause della crisi agricola, venendo da molto lontano, sono diventate sempre più numerose e gravose per mancanza di una sistemica politica agricola, distorsioni del mercato, concorrenza sleale, eccesso del costo del lavoro, crescita dei costi di produzione e calo del costo del prodotto, cartelli e oligopoli nella fissazione dei prezzi sia per acquistare i frutti maturi sia per venderli al consumo.
SPERIAMO: CHE LA QUESTIONE DELL’AGRICOLTURA RIMANGA INSERITA AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO E ISTITUZIONALE e non si pensi più delle Escort, Magistrati, liste elettorali, il Parlamento italiano sia AUTORIZZATO DALLA UE ad attivare, in deroga ai vincoli imposti dal De Minimis e dagli accordi di Maastricht e Basilea, provvedimenti di immediata sospensione dei pagamenti e di moratoria dei debiti, con misure di ripianamento e di ristrutturazione di tutte le passività aziendali.
SPERIAMO: che il Ministero delle Politiche agricole la smetta di sponsorizzare con i soldi degli agricoltori le grandi ditte di trasformazione, come ad esempio: la Macitaly.
SPERIAMO: che la politica la smetta di fare campagna elettorale sulla presentazione delle liste, tralasciando i veri problemi dei cittadini,
SPERIAMO: che la politica italiana si renda conto di quello che arriva sulle tavole degli italiani e di quando si spende per curare i consumatori dovuto ad una alimentazione di cibo proveniente dall’est Europa, come ad esempio: il latte che viene acquistato dalle grandi distribuzioni, confezionato in Italia dalle ditte di trasformazione e messo sul mercato con machi noti agli italiani”.
Non c'è ancora nessun commento.