Sciopero 23: L’Aquila, la politica dei tagli e il precariato mettono in ginocchio la sanità
L’Aquila – In vista dello sciopero nazionale della dirigenza medica proclamato per il 23 novembre, l’Anaao Abruzzo – che si prepara alla mobilitazione – pubblicherà, a partire da oggi, una serie di documenti nei quali saranno denunciati i problemi e i disagi della categoria nei vari presidi territoriali. Iniziamo con la lettera aperta di Loreto Lombardi, segretario aziendale Anaao L’Aquila:
“Il prossimo 23 novembre aderiremo alla giornata di mobilitazione per dire no allo smantellamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale che, ormai da molti anni, è “sotto attacco” da parte di poteri forti e neanche tanto occulti.
Questa è l’occasione per fare chiarezza sulle tematiche che hanno portato ad un confronto sempre più aspro tra i medici ed alcune “istituzioni politiche”.
La nostra Associazione ha deciso, nonostante il nostro contratto sia ancora in alto mare (il contratto è scaduto da dieci anni), di focalizzare l’attenzione sulle problematiche regionali e locali che, immancabilmente, si ripercuotono sul territorio e sui cittadini.
L’ASL dell’Aquila è quella più vulnerabile poiché abbiamo due ordini di problemi che devono necessariamente essere risolti.
Il primo è legato alla non riconferma del Direttore generale: sono due anni e mezzo che abbiamo avviato con la Direzione un confronto i cui risultati sono stati obiettivi, progetti e percorsi dei quali beneficeranno i cittadini, i malati e gli operatori medici e non. Ma la strada è solo all’inizio. I tempi della Pubblica Amministrazione, come è noto, necessitano di orizzonti più lunghi di almeno due o tre anni per il raggiungimento di tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati e che oggi sono indiscutibilmente alla nostra portata. Un esempio per tutti: la chirurgia robotica alla quale, a livello regionale, nessuno credeva è oggi una realtà. I primi di gennaio decadrà anche il Direttore sanitario: c’è il rischio di avere a marzo una ASL acefala con l’interruzione delle innumerevoli progettualità intraprese e quindi con conseguenze disastrose sul piano sanitario e politico provinciale e regionale.
Il secondo è dovuto alla “politica dei tagli” (il SSN ha perso nel giro di pochi anni 7 miliardi di finanziamento) che ormai impera in questo Paese e che la Regione ha effettuato pedissequamente dimostrando miopia politica e sanitaria.
La nostra ASL ha un turn-over del 20%, il che vuol dire un medico assunto ogni cinque andati via. Di questo passo, saremo costretti a chiudere interi reparti con gravissimi disagi per i cittadini.
La Regione non ha ancora ratificato il nostro piano assunzioni, senza il quale non possiamo effettuare i concorsi. La Direzione Sanità, fino ad oggi, ha fatto solo promesse mai seguite da fatti. Tra un mese, se non ci sarà un cambio di rotta, dovremo chiudere lo STEN (Servizio di trasporto neonatale), ma la cosa che più ci angustia è che tutte le deficienze sono state corrette con l’iperlavoro e l’abnegazione dei medici e degli altri operatori, infermieri in testa.
La dotazione organica non è coperta completamente perchè la Regione spende meno soldi per il personale di quanto prescritto (circa 7 milioni in meno solo per L’Aquila).
La nostra Azienda è quella con il maggior numero di precari tra medici ed infermieri (oltre 400) proprio perchè le autorizzazioni regionali alle assunzioni sono sempre state inferiori alle necessità.
Alla manifestazione del 23 novembre ha aderito il Comitato ristretto dei Sindaci perché, per la prima volta, i primi cittadini hanno capito che le mancanze sanitarie si ripercuotono inevitabilmente sul loro territorio come un’onda anomala e per questo li ringraziamo.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare al sit in del 23 novembre presso l’ospedale S.Salvatore, perché per risolvere anche i problemi quotidiani come liste d’attesa, pagamento ticket, eccetera, serve un’azione sinergica tra operatori, politici, amministratori ed utenti. Tutti noi dobbiamo smettere di essere spettatori per diventare i veri attori del cambiamento e quindi del nostro destino.
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