Anagnina, da Roma prima i rifiuti, ora i dispetti
L’Aquila – Roma non vuole bene all’Abruzzo, che da molto tempo è soltanto una discarica di rifiuti della Capitale. A migliaia di tonnellate, mica zuccherini. L’Abruzzo riceve, infatti, buona parte del pattume romano grazie ad un discutibile accordo di recente prorogato. Quasi alla chetichella.
Una cortesia istituzionale alla malferma sindaca Raggi? Ben di più. Tant’è che il conferimento è stato prolungato nessuno sa fino a quando.
Non grata per questo grosso riservatole dall’amministrazione PD abruzzese, Roma ora ci rifila il dispetto del trasferimento del bus terminal alla stazione Anagnina. Decisione adottata dal Comune e niente affatto provvisoria.
La politica sta reagendo tiepidamente, farfuglia e biascica. Del resto, come si reagisce ad una decisione adottata dal consiglio comunale di Roma? Quest’ultimo ha agito in pieno diritto e sul proprio territorio. La signora sindaca non ha certo chiesto il permesso agli abruzzesi.
L’Anagnina è una stazione metropolitana e i viaggiatori abruzzesi dovranno arrangiarsi, specie i pendolari. Gente che soprattutto arriva ogni giorno dalla provincia dell’Aquila, esclusi i marsicani che possono servirsi anche del treno. Chi deve raggiungere Fiumicino, dovrà servirsi di autobus diretti all’aeroporto, e non potrà più usare senza perdite di tempo prezioso il trenino diretto dalla Tiburtina a Fiumicino. La vita si complica, ma alla Raggi certo questo non interessa. Come non la riguardano i problemi di chi arriva, per esempio dagli USA, in Abruzzo, moltissimi, specie in estate.
La metro di Roma non è quella di Parigi o di Londra, è risicata, limitata, spesso scomoda e malconcia, sovente allagata o interrotta o in ritardo. Per chi arriva dall’estero, emigranti abruzzesi di ritorno per vacanze o soggiorni, non è comoda e funzionale. Alla Tiburtina lo era molto di più nei riguardi dei collegamenti con l’aeroporto di Fiumicino.
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