Ricostruzione bloccata, nel cratere 2009 situazione insostenibile
Il Tavolo di coordinamento delle Aree Omogenee convoca l’Assemblea dei Sindaci allargata anche ai Sindaci del Comuni Fuori Cratere -
Barisciano – Si è riunito oggi, sabato 3 novembre , riferisce una nota, il Tavolo di Coordinamento delle Aree Omogenee composto dai sindaci a capo delle rispettive Aree Omogenee che rappresentano tutti i 56 Comuni abruzzesi appartenenti al cratere sismico – sisma Abruzzo 2009, convocato d’urgenza a causa della grave e profonda immobilità che sta caratterizzando il processo di ricostruzione post-sisma Abruzzo 6 aprile 2009 che è ormai bloccato, in quanto ad oggi non è stato individuato né il Titolare dell’USRC (Ufficio per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere di Fossa) né il sottosegretario delegato alla Ricostruzione che ha il compito di fare da raccordo tra il Governo, la città dell’Aquila e i comuni del cratere.
I rappresentanti del Tavolo di coordinamento hanno deciso all’unanimità di convocare immediatamente l’Assemblea dei Sindaci dei Comuni del Cratere allargata, a causa dell’eccezionalità delle problematiche da affrontare e da risolvere che non possono certamente essere ulteriormente procrastinate – anche a tutti i Sindaci dei 75 Comuni Fuori Cratere appartenenti alle Province di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila.
All’Assemblea dei Sindaci saranno invitati anche il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott. Giancarlo Giorgetti, tutti i parlamentari abruzzesi, gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti delle Province interessate, i rappresentanti del mondo imprenditoriale e le organizzazioni Sindacali.
In sede di Assemblea dei Sindaci verranno decise le azioni da intraprendere a titolo di protesta per porre fine e risolvere questa pericolosa situazione che ultimamente è peggiorata sempre più con un immobilismo preoccupante e deleterio per l’intero processo di ricostruzione e per tutti i suoi protagonisti.
“La ricostruzione post sisma non si può fermare e interrompere senza alcun motivo, i nostri concittadini che hanno perso la propria abitazione a causa del sisma hanno diritto a rientrare nelle proprie case di residenza e non possono essere abbandonati senza ricevere alcuna risposta” – è il grido di allarme e di protesta che si alza dal Tavolo di coordinamento.
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