L’umile nocciola d’Abruzzo che piace al gigante piemontese
L’Aquila – La notizia secondo la quale la Ferrero, gigante piemontese del cioccolato, padre della mitica Nutella, è interessata alle nocciole abruzzesi + stimolante. Un prodotto umile che sulle nostre montagne si trova ovunque, anche spontaneo, l’Abruzzo come quasi sempre non ha saputo né capirlo né tanto meno sostenerlo o valorizzarlo. Sarebbe bastato unirlo ad una citazione dannunziana: il Vate parla dell’avellana. Ma foprse tutti erano distratti in altre cogitazioni.
Del resto l’Abruzzo non valorizza neppure le sue noci, come tanti altri doni della natura, a cominciare delle squisite mele che nessuno raccoglie. Si fa fregare i tartufi che altri vendono senza neppure ricordare che sono abruzzesi. E così via.
La Ferrero, invece, vuole le nostre nocciole. Anche, si presume, , per la Nutella. Fa offerte agli agricoltori perché coltivino alberi di avellana il cui raccolto sarà acquistato con un prezzo minimo garantito.
Che fine farà questa offerta non lo sappiamo. La Regione avrebbe dovuto battere le mani per la gioia, e parlarne diffusamente. Non risulta che lo abbia fatto. Speriamo che lo faccia, magari usando lo spunto per le prossime campagne elettorali. Ma teniamo a mente: l’iniziativa viene da Alba, sede del colosso piemontese.
Se fosse dipeso da noi, le nocciole avrebbero continuato a cadere dai cespugli e marcire nelle terre abbandonate.
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