Phoenix dice la sua


“È IL CASO DI METTERE UN PUNTO FERMO”-

L’Aquila – Riceviamo dal direttore della Phoenix: !A chi giova questa polemica? Accord Phoenix è una delle poche Aziende che nella Regione ha assunto, per il momento, 53 lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato ed in forma diretta; gestisce un investimento interamente eseguito di oltre 47 milioni di euro; opera con una propria tecnologia, di primordine; ha le basi per crescere secondo gli impegni assunti nel Contratto di Sviluppo sottoscritto con la Regione Abruzzo e la Città dell’Aquila.
Capisco le tensioni sociali presenti in una realtà industriale come quella aquilana, fortemente desertificata con colpi dati al mondo del lavoro in maniera significativa (una per tutte la vicenda Intecs).
Accord Phoenix è, per fortuna, un’altra cosa! Nel nostro impianto si pianifica e si gestisce un’economia circolare d’avanguardia. Tutto questo è un’opportunità reale che va sostenuta, rappresentando fisicamente un’idea seria di futuro.
Un’attività attraverso la quale cambia il paradigma produttivo del territorio e alla quale, forse, non tutti sono ancora preparati, soprattutto coloro, per fortuna pochi, che praticano ancora vecchie culture, anacronistiche.
Produrre materie prime seconde da rifiuti elettronici, non è una passeggiata; il mercato nazionale ed internazionale ha le sue regole (vedi dazi Trump contro la Cina) e Accord Phoenix è già calata in uno schema competitivo e ci sta riuscendo con la qualità della tecnologia e con il valore della sua forza lavoro!
A me preme, per ragioni ideali e per mia formazione, avere un sindacato forte e rappresentativo. Non ho mai cercato né mai pensato di voler scavalcare le rappresentanze locali né quelle aziendali!
Il modello industriale di Accord Phoenix e la partnership internazionale possono essere anche scomodi a tanti operatori che mantengono nel settore dei rifiuti vecchie tipologie di lavoro o a coloro che pensano che al nostro progetto industriale si possano sostituire profitti immobiliari o vecchie culture assistenzialiste, passando magari per la messa in discussione dell’azienda al fine di gestire rendite di potere e di speculazione edilizia.
Troppi attacchi e troppe mistificazioni ha subito questa giovane Azienda! Francamente se si continua così inizio a perdere il senso dei motivi.
Forse perché ci stiamo muovendo nella logica dell’economia del futuro?
Da parte mia non c’è nessuna presunzione ma al contrario impegno e fatica per realizzare in questo territorio un polo di economia circolare che tragga spunto da questo primo nucleo produttivo che cresce sulle proprie gambe, garantendo lavoro e sviluppo duraturo.

Francesco Baldarelli


26 Ottobre 2018

Categoria : Attualità
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