Lettere – Come la pensa un geometra
L’Aquila – Riceviamo: ” Direttore, mio padre era geometra, io sono geometra e pure mio figlio lo è. Viviamo nell’Aquilano, non dico dove sennò perdo tutti i lavori e morirò di fame. Sappiamo che il cemento si scrosta e si stacca dalle armature quando è di qualità e composizione sbagliata, e non resiste al tempo e alle sollecitazioni delle armature magarti in un ponte o su una strada. Sappiamo che il cemento delle fughe se ne salta dai pavimenti esterni in porfido quando è sbagliato o si è risparmiato sulle spese. Se è quello giusto, rimane al suo posto per anni e anni.
Ci domandiamo da geometri semplici come mai il cemento delle autostrade cade a pezzi su superfici tanto vaste e in tanti manufatti. Vediamo nelle foto le armature corrose e ammalorate, rugginose e indebolite. Perché chi doveva non vedeva nulla? Oggi servono milioni nostri per riparare tutto o chiudere le autostrade. Così è e sarà sempre il nostro Abruzzo?”
(Ndr) – Giriamo la lettera a chi potrebbe rispondere, ma sicuramente se ne guarderà bene. Già , cari geometri (come gli antichi sapienti greci, erano tutti geometri), questo è il nostro Abruzzo.
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