L’opinione: Macerie, una proposta operativa


(di Giampaolo Ceci) – Ci sono due tipi di “macerie”: quelle pericolose per l’uomo e per l’ambente che devono essere trattate prima di esser smaltite affinché non risultino nocive e quelle non pericolose per l’uomo o l’ambiente, ma che é opportuno riciclare per non sprecare risorse riutilizzabili (vetro, ferro, alluminio, legno ecc).
Questo secondo tipo di “macerie” se non venissero riutilizzate determinerebbero uno spreco, ma non si creerebbe alcun pericolo o inquinamento.
Solo da una decina di anni, infatti, vengono affermati i principi di riciclaggio e raccolta differenziata, nei secoli passati la selezione dei materiali utili o riutilizzabili avveniva spontaneamente per la miseria cronica che costringeva molti a ricercare anche tra i rifiuti qualsiasi cosa avesse ancora un valore economico. Più recentemente il consumismo ha prodotto rifiuti in grandi quantità facendo sorger il problema del loro smaltimento.
Solo recentemente quindi è maturata una nuova valutazione sui “rifiuti” per la consapevolezza della limitatezza delle risorse del pianeta e sulla pericolosità delle conseguenze di alcuni processi di smaltimento.
Anche le” macerie” Aquilane, sono di due tipi.
Quelle contenenti materiali tossici e nocivi rappresentano però poca cosa se rapportati al totale.
Questi rifiuti devono obbligatoriamente essere separati a piè d’opera (a volte devono addirittura essere prelevati da ditte specializzate come per l’amianto). Questi materiali per la loro pericolosità devono essere portati in apposte discariche autorizzate che peraltro già esistono. Su questo punto tutti sono d’accordo.
Gli altri materiali non tossici e nocivi, potrebbero essere portati subito in discarica nello stato in cui si trovano.
Se non si sono discariche attive, basta poco: chi vuole potrebbe fare domanda per aprirne una purché il sito proposto abbia i necessari requisiti già ora previsti dalle leggi vigenti.
Il commissario straordinario ha sempre avuto il potere di accelerare l’iter autorizzativo anche senza apposite ordinanze.
Quindi perché tanti ritardi? Visto che, se le autorità lo volessero, le altre “macerie” potrebbero essere smaltite già ora così come si trovano nei siti autorizzati o in cave dismesse.
Come se non bastasse bisogna anche dire che il prezzo del trasporto a rifiuto dei materiali di risulta dei singoli edifici è già incluso nel prezzario regionale quindi le imprese che eseguiranno i trasporti a discarica saranno retribuite per il carico il trasporto lo scarico coi contributi della ricostruzione. Non ci sono neppure soldi da ricercare.
Le imprese devono solo scegliere quale sito sia il più conveniente per loro, in base a sole valutazioni di convenienza rispetto al prezzo richiesto dai gestori della discarica.
Se i proprietari delle cave volessero usare il materiale conferito in discarica per riciclarlo, bene. Acquistino pure i vagli vibranti i frantumatori e quanto atro serva per recuperare i materiali e trasformarli in materiali riutilizzabili, tutto a loro rischio come avviene per ogni attività imprenditoriale.
Il commissario straordinario potrebbe fare di più. Potrebbe concordare coi proprietari di cave dismesse o altri siti idonei e le loro associazioni di categoria i prezzi massimi per lo smaltimento per evitare la tentazione dei proprietari delle discariche autorizzate di praticare prezzi fuori mercato in ragione della particolare situazione di necessità.
In alternativa il commissario darebbe una segnale di efficienza indimenticabile se ordinasse che le macerie, sicuramente costituite da pietre, mattoni e calcinacci, siano tolte subito dalle strade e portate in Piazza d’Armi o in altre proprietà pubbliche quale stoccaggio temporaneo o anche , perché no, per livellarle o farne delle colline artificiali da inerbare successivamente in funzione del loro futuro utilizzo.
In questo caso il comune otterrebbe due vantaggi: incasserebbe il prezzo dello smaltimento dalle imprese che glielo portano e potrebbe regolarizzare quasi gratuitamente piazza d’armi o i terreni di sua proprietà non dovendo acquistare i materiali di cava che svolgono la medesima funzione di riempimento svolto delle “macerie”.
Se non si è ancora realizzato un progetto così semplice, e si deve fare ricorso a forme di protesta eclatanti per togliere le macerie dalle strade, evidentemente vi sono valutazioni di cui non ho tenuto conto. Sarei grato a chi me le comunicasse.


12 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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