Cna Fita Abruzzo: su sicurezza A24-25, “balletto di parole irresponsabili”
Pescara – (F.C.). “E’ inaudito il balletto di parole irresponsabili che si sta registrando attorno ai problemi della sicurezza delle autostrade che collegano Roma con l’Abruzzo. Ed e’ ancor piu’ grave che a pagare questo stato di incertezza e confusione siano chiamate le imprese dell’autotrasporto, che sulle autostrade vivono, attraverso possibili misure cervellotiche di cui leggiamo”. Lo dice il presidente di Cna Fita Abruzzo, Gianluca Carota, che si dichiara “sconcertato” del crescendo di dichiarazioni che da diversi giorni si susseguono sullo stato di sicurezza delle autostrade A24 e A25 da e per Roma: “E’ assurdo leggere ogni giorno i pareri piu’ diversi sulle condizioni delle due autostrade, che fluiscono – e’ il caso di dirlo – davvero senza freni inibitori di sorta. Mentre, al contrario, restano al palo i finanziamenti per i lavori, quelli si’ davvero urgenti e indifferibili, necessari a rendere sicuri viadotti, ponti e gallerie”. A detta di Carota, “appaiono poi del tutto cervellotiche, irrealizzabili, velleitarie, se non fuori dal mondo, alcune delle misure prospettate, per di piu’ sotto forma di ‘consigli’, per migliorare la sicurezza della circolazione. Misure che, di fatto, si traducono nella limitazione della circolazione dei mezzi pesanti, con danni all’economia e al territorio”. “Misure – rincara Carota – che contrastano perfino con il buon senso: come la mettiamo con l’ipotizzato divieto di sosta nelle aree di emergenza? E se un mezzo si rompe, di grazia, che dovrebbe fare il guidatore? E vogliamo parlare della distanza minima tra mezzi pesanti da rispettare in alcuni tratti? Se si mettono in fila dieci auto, forse che non pesano come un camion?”. Il presidente delle imprese del trasporto aderenti alla Cna rivolge infine un invito pressante “a tutte la parti in campo affinche’ prevalga il senso di responsabilita’ verso cittadini e imprese; si ponga fine a uno scontro insensato giocato sulla pelle degli utenti; si sblocchino davvero, ora, le risorse necessarie per la messa in sicurezza”.
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