Autostrade, due cose chiare


Nel nuovo litigio da pollaio sulle pietose condizioni delle autostrade 24 e 25, scarnificate e sgretolate in decine di viadotti e pilastri, al povero cittadino – come sempre foglia secca al vento – sembra di poter vedere solo due cose chiaramente.
Senza polemiche e turpiloquio, si può pacatamente chiedere perché un degrado così vistoso e grave, prodottosi evidentemente in anni e non in minuti, sia diventato un problema solo dopo che sono state pubblicate dai giornali le foto. Prima di quelle foto perché non ci sono stati interventi manutentivi adeguati?
La seconda domanda di buonsenso è: per colpa di chi e da quando sono bloccati i fondi (quasi 200 milioni) per gli interventi?
La terza domanda non si pone. Sarebbe: le autostrade sono sicure? Dobbiamo ritenere che lo siano, altrimenti dovrebbero essere chiuse. Subito e senza esitazioni o incoscienti esibizioni politiche.
Altrimenti, siamo in un paese non solo scemo, ma soprattutto pericoloso.

PENSIERINO – Possono un politico o un movimento politico fare campagna elettorale usando i piloni scarnificati di un’autostrada? Possono i cittadini che hanno sempre pagato pedaggi salatissimi tollerare una cosa simile?



18 Ottobre 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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