Decennale sisma, dignità , niente sprechi e misura
L’Aquila – Il Comune fa sapere che il progetto per il Parco della memoria dedicato ai 309 morti nel terremoto del 2009 è in commissione. Cioè sta lentamente camminando, dopo nove anni fa niente moltiplicato niente. Difficile credere che in pochi mesi l’iter politico possa avere compimento, ma soprattutto che possano averlo i lavori. Da un Comune ha ha sprecato nove anni in vergognosa attesa, c’è da aspettarsi il peggio. Ed è quello che amaramente si aspettano gli aquilani. Non resta che sperare di sbagliarci.
Non sbaglia chi, e sono tanti, chiede soltanto che il decennale del sisma sia un momento di memoria dignitosa e di misura. Dignità e misura, anche nelle celebrazioni, daranno la consapevolezza di una maturità civica e politica di cui si sente il bisogno. La ricostruzione di palazzi, chiese, monumenti, è al nastro di partenza. Errori, inchieste, malaffare, burocrazia, insani appetiti e bramosie desolanti hanno spesso insabbiato ciò che doveva procedere più speditamente. Per costruire il colosseo gli antichi romani impiegarono otto anni.
Qui per ricostruire quasi niente (tranne Collemaggio, ma grazie all’ENI che ha lavorato da solo tenendo lontani i localismi) dieci anni non sono bastati neppure ad una metà dell’opera.
Il Parco della memoria è un esempio che grida.
Che almeno siano preservate e garantite, appunto, dignità e misura, senza spese superflue e i soliti tornaconti per qualcuno. Non sarebbe tollerabile, ma forse lanciare un appello oggi che manca ancora del tempo è utile. Solo un appello, visto che il Comune non risponde a a domande e richieste più precise. Per esempio, dove sono i tre milioni donati dagli italiani di Australia per il parco di piazza d’Armi che non si farà più.
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