Cementificio, ma quale open day?
Cagnano Amiterno – Scrive il comitato Aterno Aria: “Dopo l’Open Day organizzato da Italsacci presso il cementificio di Cagnano Amiterno il 06.10.2018, il Comitato AternoAria è sempre più convinto del fatto che l’evento avrebbe dovuto intitolarsi “Incontriamoci: Porte Chiuse ai controlli e alla popolazione”.
Il Comitato AternoAria, stavolta, ha voluto partecipare all’evento così come proposto da Italsacci con la volontà di ascoltare e di comprendere.
All’esito della giornata abbiamo realizzato che era tutto un bluff.
Innanzi tutto la proprietà si è ben guardata dall’aprire le porte alla popolazione, in quanto le uniche porte aperte erano quelle dei piazzali esterni all’impianto di produzione, dove i dipendenti dell’azienda, utilizzando slogan preconfezionati, hanno cercato di convincerci della natura ecologica del cementificio.
Continuiamo a ribadire che, nonostante l’affermata “pulizia” del Combustibile Solido Secondario attualmente utilizzato per la produzione del cemento, ad oggi non si ha alcuna garanzia sulla sua composizione, sulla sua provenienza, sulle emissioni dallo stesso effettivamente sprigionate al momento della combustione.
Al contrario, diversi studi hanno dimostrato che i cementifici non sono impianti tecnologicamente adeguati per bruciare CSS e che la co-combustione con il pet-coke genera livelli di emissioni inquinanti fino a undici volte superiori a quelli registrati negli inceneritori.
Né tali affermazioni possono essere smentite da quanto sostenuto nel corso dell’Open Day circa la natura “pulita” del CSS, del suo scarso impatto ambientale e della sua natura di combustibile a km 0.
Si ricorda, infatti, che la qualità del CSS è direttamente certificata dal produttore, che le emissioni sono misurate dalle centraline installate dalla stessa società proprietaria del cementificio e che, inoltre, non vi è alcuna misurazione relativa all’emissione di metalli pesanti e di altre sostanze cancerogene e dannose per la salute.
Come al solito, l’unico Sindaco presente a tessere le lodi della proprietà e a chiudere gli occhi davanti all’effettiva situazione della fabbrica era il Sindaco di Cagnano Amiterno, Iside Di Martino, la quale continua imperterrita a sbandierare l’esistenza di un protocollo stilato insieme all’ARTA e all’Università degli Studi di L’Aquila volto a permettere controlli aggiuntivi sulle emissioni prodotte dal cementificio.
La stessa, nel corso della giornata, ha parlato anche dell’imminente firma di un “contratto” (sic!) con l’ARTA per consentire tali monitoraggi: sono promesse fatte ormai da un anno e mai mantenute!
Dopo la ben confezionata giornata di ieri (comprensiva di tour sul trenino!), dunque, siamo oggi a ribadire la nostra contrarietà all’utilizzo del CSS all’interno del cementificio di Cagnano Amiterno e a precisare che la nostra battaglia non è mai stata diretta alla chiusura del cementificio.
A proposito di quanto affermato dalla FILLEA-CGIL in occasione della convocazione del Congresso all’interno dello stabilimento di Cagnano Amiterno, precisiamo che bene ha fatto il Sindacato, che non si è mai voluto confrontare con il Comitato AternoAria, a salvare i posti di lavoro.
Ricordiamo, però, che i lavoratori hanno diritto a prestare la loro attività in ambienti salubri e in condizioni tali da garantire non solo il lavoro, ma anche la salute propria, delle proprie famiglie e dell’intera comunità.
Torniamo pertanto ad affermare con maggiore convinzione: “PORTE CHIUSE AL CSS!”
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