Art.1: “Il PD giuliese e il malato immaginario”
Giulianova – Scrive Art.1: “Dopo l’ultima commedia inscenata dal PD locale, venerdì sera è sceso il sipario sul consiglio comunale Giuliese.
Il che a differenza della commedia di Moliére è una tragedia politica ed economica per l’intera collettività. Il Tema è delicato. Come noto il Comune di Giulianova nel 2015 ha sottoscritto una convenzione con la SUA (Stazione Unica Appaltante) della provincia di Teramo per l’espletamento e la gestione delle gare per l’affidamento di lavori pubblici e la fornitura di beni e di servizi. Bene, da oltre un anno il nostro Ente ha affidato alla SUA 7 appalti i quali nonostante rappresentino opere e servizi di grande importanza per il futuro di Giulianova non sono stati ancora aggiudicati.
Le difficoltà della SUA attivata dalla provincia sono ben note ed indiscutibili a partire da una struttura amministrativa insufficiente, sono perciò tanti i comuni che stanno scegliendo gestori diversi da quella provinciale. Un’approfondita istruttoria tecnica degli uffici preposti ha individuato la ASMEL, una società con capitale interamente pubblico, di proprietà di 2410 comuni italiani che per trasparenza, celerità, assenza di contenziosi è stata giudicata attraverso l’istruttoria tecnica, idonea e conveniente per il comune.
Dopo mesi di discussione e nessuna proposta alternativa il PD giuliese ha votato negativamente insieme al centro destra su tale proposta bloccando ancora la realizzazione di importanti e vitali opere per la nostra comunità. Il motivo di tale folle, autolesionistico gesto risiede nel fatto che tale proposta è stata avanzata dal sindaco Mastromauro per arginare l’emorragia amministrativa e burocratica che la situazione stava generando. Dal dibattito consiliare di venerdi sera si evince che i dem individuano il “malato immaginario” nella Centrale di Committenza Asmel tuonando in Consiglio su chi e come l’avesse scelta.
Cari amici del PD, chi ha l’onore di ricevere il mandato di rappresentare i cittadini nell’assise civica non deve fare domande, ma dare risposte.
Concittadini, il vero malato non è l’Asmel, ma la visione politica di un partito locale che non c’è più, che antepone le ambizioni di pochi ai diritti di tutti.
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