L’agricoltura dell’area terremotata a Roma
L’Aquila – I prodotti agricoli di eccellenza, ma anche quelli meno noti ma altrettanto pregiati, dell’area terremotata del Centro Italia sono stati esposti e offerti al Circo Massimo, a Roma in occasione delle iniziative a sostegno dell’agricoltura. Migliaia di persone hanno potuto assaporare o riassaporare formaggi, salumi, lenticchie, guanciale per l’amatriciana e la carbonara. Cose buone prodotte in Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. Nei 160 comuni delle quattro regioni colpiti e spesso devastati dal terremoto due anni fa.
La produzione agricola nelle zone colpite è stata duramente ferita dal sisma, il turismo soffre, la vita stenta a tornare. Occorre, per chi ha deciso di rimanere, darsi da fare, ma occorre soprattutto sostenere questa gente, con risorse adeguate, norme efficienti, burocrazia ridotta al minimo.
I prodotti della zona, naturalmente per primi quelli abruzzesi, li conosciamo e sappiamo quanto valgono. Un’amatriciana senza il guanciale di Amatrice non esiste. Una mortadella di Campotosto non ha uguali nella salumeria italiana. Certi pecorini e certe ricotte sono inimitabili. Le l lenticchie sono squisite, e non solo quelle di Castelluccio di Norcia. Importante è che lo sappiano anche gli altri, italiani ed europei. Magari con qualche promozione e diffusione migliore di quelle attuali.
Per la manifestazione a Roma di oggi la promozione è stata insufficiente, in Abruzzo del tutto assente. Rialzare la testa significa anche cambiare mentalità e abitudini un po’ paesane.
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