Governo all’acqua di rose, però…
Certo, questi giallo-verdi almeno ci stanno provando prima di tutto a mostrare di voler mantenere le promesse elettorali, in secondo luogo a farlo in tempi ristretti.
Che la loro riforma del Paese sia all’acqua di rose, è però altrettanto certo. Reddito ai meno abbienti, lavoro ai disoccupati, legge Fornero, più poliziotti, più sicurezza e rimborso dei truffati dalle banche sono cose che stanno arrivando. Annacquate quanto volete, o del tutto insussistenti come la riduzione delle tasse, ma almeno se ne parla.
Per decenni politici senza dignità e senza spina dorsale ci hanno portati in giro, e noi fessi abbiamo continuato a votarli, tollerando persino che non si riducessero gli stipendi. O svariate ruberie, inganni, bugie, ritardi infiniti.
Hanno ridotto l’Italia peggio dell’ultimo straccione dell’Occidente, ormai incapace di crescere, di risvegliarsi, di spendere i miliardi dell’Europa rimasti vergognosamente inutilizzati al Sud. E sempre chiacchiere, promesse, fandonie abissali, sconce prese in giro.
Ebbene, almeno questi ci provano, qualcosa fanno, alzano la voce e archiviano le buone maniere. Sono un po’ grossolani, ma parlano chiaro. Se sarà vero, come dice Berlusconi, che stanno rovinando l’economia italiana, diciamo pure che a cominciare a farlo davvero fu proprio lui. Renzi era molto fumo e poco arrosto. Amico di banchieri e potentati di tutto il mondo. E poi finito in pezzi. Se i giallo-verdi ci rovinano lo fanno in allegria. In maglietta e maniche di camicia. Ma se ci azzeccano, dovremo erigere statue e comporre versi apologetici. Insegnando a molti di loro a leggerli.
PENSIERINO – Mi dimetto, poi ci ripenso e rimango. Come dire: se mi conviene, vado, se no rimango a carico vostro. Lo fanno da sempre i politici alle elezioni, specie i sindaci. Un paese serio direbbe: se ti dimetti, non puoi tornare. Troppo comodo. Tutti al mondo rischiano vivendo, meno i politici. Ma chi li ha resi politici? Noi. Quindi, prendiamoci a schiaffi.
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