Legalità, valorizzarne i presidi


Chieti – Il Convegno sul valore della legalità tenutosi ieri presso l’ Auditorium del Rettorato a Chieti, ha visto la partecipazione del Senatore Giuseppe Lumia, Commissione Parlamentare Antimafia, di Nicola Trifuoggi, Procuratore della Repubblica di Pescara e degli esponenti di alcuni movimenti antimafia. Rosanna Scopelliti, la figlia del giudice Antonino, vittima della ‘ndrangheta a Campo Calabro nel 1991; Aldo Pecora, portavoce del movimento ‘Ammazzatecitutti’ formatosi a Locri dopo l’omicidio di Francesco Fortugno; Salvatore Calleri della Fondazione ‘Antonino Caponnetto’, l’inventore del pool dei magistrati antimafia di Palermo con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; Luigi Resta, portavoce de ‘i Portulani, i Guardiani del Borgo Antico’, singolare esperienza di Palagianello in provincia di Taranto. Impossibilitati a partecipare Ivan Lo Bello, Presidente di Confindustria-Sicilia ed Emiliano Morrone, giornalista e scrittore. Ha moderato il dibattito, il giornalista Orfeo Notaristefano.
Chieti, Pescara, l’intero Abruzzo non sono paragonabili alle quattro regioni del Mezzogiorno che subiscono il giogo della criminalità organizzata, sostengono i relatori. L’Abruzzo è ancora lontano dagli indici di illegalità della Calabria, della Sicilia, della Campania e della Puglia, ma sarebbe un errore pensare a un’isola felice. Perché l’Abruzzo non diventi una regione a espansione di fenomeni criminali, è necessario prevenire e costituire dei veri e propri presidi di legalità; questa è la formula giusta, suggerita dai partecipanti al Convegno, per arginare il rischio di infiltrazioni e radicamenti criminali.
“Il panorama è inquietante e occorre pronunciare e applicare un ‘NO’ chiaro e forte, per evitare che nel futuro possano ripetersi episodi gravi di collusione tra pezzi della politica e pezzi dell’economia”, ricorda il Procuratore Nicola Trifuoggi. E Giuseppe Lumia, evidenzia che “E’ un errore pensare che le mafie siano confinate solo nelle regioni del Mezzogiorno, sono anche qui, sono ovunque ci sono affari e soldi, come nella ricostruzione post-terremoto a L’Aquila. Iniziative come questa – conclude – innalzano la coscienza civile e costituiscono una barriera contro le diverse forme di criminalità organizzata. Solo così potremo mettere in pratica il nostro slogan, che è poi la nostra mission: le mafie sono ancora forti, ma si possono battere”.


12 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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