Elezioni, la gente si smarrisce


A decidere sul 10 febbraio come data per le regionali in Abruzzo sono stati la corte d’appello e i vertici dell’istituzione regionale. Non quindi i primi arrivati. Ora stanno però piovendo i ricorsi, perché alcuni sono convinti che si debba votare prima, molto prima, a novembre. Si litiga, in sostanza, persino su una data per chiamare i cittadini alle urne. Dietro ci sono forti motivazioni politiche, che tuttavia sfuggono alla gente comune.
La percezione dei cittadini è molto più lineare di quella dei partiti, che vivono di calcoli e tattiche, alchimie ed esigenze che riconducono sempre al potere e a null’altro. Votando prima , pensano alcuni modesti strateghi del potere, possiamo vincere, cogliendo lo scontento del momento. Piccole manovre dettate dalla voglia di comandare. Il che, evidentemente, conviene e consente lucri.
Tutto ciò riduce la fiducia dei cittadini, che è già di suo esigua e smunta, ma soprattutto genera insicurezza e smarrimento. Se non sanno neppure quando chiederci il voto, pensa la gente, figuriamoci cosa ne faranno dopo averlo avuto. Ragionamenti semplici, ma la politica non li capisce. Come potrà capire i problemi veri?

PENSIERINO - Lo stesso giorno muore Aznavour e vengono conferiti i premi Nobel. I tg dedicano 5 minuti allo sport, 7 alla politica, 7 all’economia, uno ai Nobel e mezzo ad Aznavour. Ci chiediamo: ma davvero credono che siamo cretini, o piuttosto lo sono loro? Oltre che dozzinali e ignoranti?



03 Ottobre 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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